I veleni nella Uil Veneto: dossier anonimo sugli affari del sindacalista dei metalmeccanici che colleziona poltrone e società

VENEZIA – Sindacalista, collezionista di poltrone nel mondo della previdenza integrativa, imprenditore sanitario e immobiliare, proprietario di appartamenti che affitta alla stessa Uil di cui è segretario regionale del Veneto. Ha fatto una bella carriera Roberto Toigo, 51 anni, da quando era operaio alla Zanussi Electrolux. Sarà per meriti di rappresentanza dei metalmeccanici, per il fiuto per gli affari o per la capacità di sedersi in qualche cda importante, la sua irresistibile ascesa gli ha consentito di guadagnare quasi due milioni di euro in pochi anni. Nel sindacato qualcuno ha cominciato a storcere il naso per evidenti ragioni di opportunità, altri a sentire addirittura puzza di bruciato. Così alcuni personaggi di primo piano dell’organizzazione, dopo inutili segnalazioni, hanno stracciato la tessera.

Gerardo Colamarco, predecessore di Toigo ai vertici della Uil veneta, “dopo oltre 50 anni di militanza, a causa di gravi fatti certificati e documentati avvenuti nella gestione da parte del segretario” se ne è andato. Ha fatto lo stesso Fabio Osti, già segretario regionale pensionati. Massimo Zanella ha lasciato il Comitato Provinciale Inps di Rovigo. Guglielmo Pisana, già segretario a Treviso, e Domenico Cingotti, ex tesoriere regionale, hanno scritto una lettera al segretario generale Carmelo Barbagallo, sostenendo che ci si deve occupare dei lavoratori, non di affari. Nessuna risposta. Copie di un documento anonimo, velenosissimo, sono state fatte trovare sulle sedie di un hotel di Mestre dove era in corso l’assemblea regionale della Uil. Il volantino è subito stato fatto sparire, ma contiene una ricostruzione molto ampia, sintesi di un dossier riservato (che ilfattoquotidiano.it ha visionato) con una quarantina di allegati. Ricchi di informazioni inedite ed esplosive, nulla di penalmente rilevante, comunque sono lo spunto per molti interrogativi.

POLTRONE REMUNERATIVE. Per cominciare la Uil. Toigo è stato segretario nazionale organizzativo e amministrativo dei metalmeccanici Uilm dal 2008 al settembre 2020, quando è diventato segretario regionale del Veneto. Grazie al sindacato ha assunto ruoli di vertice in enti assistenziali e previdenziali. È stato presidente del Fondo Métasalute dal 2015 al 2018 (ma era già consigliere dal 2011). Nel collegio sindacale c’era il commercialista romano Riccardo Modiano, che spunterà in una società di Toigo. Dal 2017 tutti i metalmeccanici (1,2 milioni di lavoratori) sono iscritti a quel fondo integrativo sanitario con contribuzione a carico di 38mila aziende (anche orafe e argentiere). La gara per trovare chi garantisse le prestazioni, durante la presidenza di Toigo, fu vinta nel 2017 da Rbm Salute spa con sede a Preganziol (Treviso), che aveva sbaragliato Generali, Allianz e UniSalute. Un colpo – di fronte a tanti colossi – per il gruppo Rbhold del trevigiano Roberto Favaretto, che ha in portafoglio anche Previmedical e Previnet. Nel 2020 Rbm Salute è stata venduta a Intesa Sanpaolo, ma nel 2022 è nato un contenzioso per 500 milioni di euro tra la banca e Favaretto, su cui pesò anche una multa dell’Antitrust (nel 2021) per 5 milioni di euro a causa di ritardi nelle liquidazioni e disguidi.

Toigo, inoltre, nel fondo previdenziale Cometa (di cui era già consigliere dal 2008) ha rivestito la carica di vicepresidente dal 2018 al 2020, con il commercialista Modiano nel collegio dei sindaci. Nel luglio 2022, in quanto rappresentante Uil, è stato eletto presidente di Fondapi, il Fondo nazionale di pensione complementare per i lavoratori delle piccole e medie imprese che amministra circa 900 milioni di euro all’anno.

SOCIETA’ PRIVATE – Toigo ha però avviato attività in proprio. Ha fondato nel dicembre 2017, quale socio unico, la società MT 2000 di Roma, che si occupava di dati contabili nei settori amministrativi, fiscali e finanziari. Amministratore è stato nominato il commercialista Modiano, mentre segretario delle assemblee un collega di studio di quest’ultimo, entrambi incorsi dieci anni fa in una disavventura giudiziaria per un giro di supposti fallimenti pilotati. MT ha prodotto 500mila euro di utili sia nel 2019 che nel 2020 e 700mila euro nel 2021. Senza dipendenti, gli introiti derivano soprattutto dai dividendi di Mgl Servizi, una seconda società costituita da Toigo con quota minoritaria del 49 per cento, assieme a un professionista che deteneva il 51%. Secondo l’atto costitutivo, al socio di minoranza sarebbe andato il 95 per cento degli utili, a quello di maggioranza solo il 5 per cento. La sede di Mgl era a Mogliano, allo stesso indirizzo di Previnet del gruppo Rbhold, e aveva come amministratrice la responsabile del personale di Previnet. Importanti gli utili, circa 1,7 milioni dal 2018 al 2020. Nel 2021 i destini di Toigo si saldano a quelli del gruppo Rbhold di Favaretto: gli vende il proprio 49% di quote di Mgl per 200mila euro, mentre il socio di maggioranza vende il suo pacchetto per soli 10mila euro. All’apparenza si tratta di un prezzo sproporzionato, ma Toigo, interpellato dal fattoquotidiano.it, non ha voluto rispondere alle domande. Poi Mgl è stata fusa nel gruppo Favaretto, che alcuni anni prima aveva vinto il colossale affidamento previdenziale da Mètasalute presieduta da Toigo.

DISPONIBILITA’ PATRIMONIALI – Da questo turbine di attività emerge la notevole disponibilità economica del sindacalista. Nel 2018 il suo nome era finito sui giornali perché aveva ordinato una Bmw nel Bellunese, ma era rimasto beffato dalla chiusura della concessionaria. Il fatto inconsueto era che avesse pagato 40mila euro in contanti. Diventato segretario in Veneto, qualche mese fa ha suscitato polemiche per aver affittato alla Uil due immobili acquistati da MT 2000 nel 2020 a Feltre (prezzo 50mila euro) e nel 2022 a Verona (prezzo 275mila euro). È lungo l’elenco di altre proprietà acquisite dal 2017, anche attraverso MT 2000 che gli ha garantito utili per un milione e mezzo di euro e 200mila euro per la vendita di Mgl Servizi. Grazie agli introiti da segretario sindacale, da imprenditore e da presidente di società o enti legati al mondo del lavoro, ha potuto acquistare in proprio quattro appartamenti per oltre 600mila euro di spesa. Inoltre, attraverso MT2000 di cui è socio unico, ha acquistato un altro appartamento da 150mila euro, una Mercedes da 139mila euro e un’Audi da 187mila euro, per un totale di altri 480mila euro. “Questi fatti offuscano l’immagine sindacale e la credibilità della Uil – è scritto nella denuncia anonima – un’organizzazione che dovrebbe rappresentare i lavoratori, i pensionati e i soggetti deboli del Veneto”.

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