L’esordio del nuovo Csm: per la vicepresidenza si sfidano Pinelli (Lega) e Romboli (Pd). Ma il secondo rischia l’estromissione dall’organo

Cambio della guardia al Consiglio superiore della magistratura: martedì 24 gennaio si riunisce per la prima volta il nuovo plenum dell’organo di autogoverno, eletto a settembre nella componente togata (venti magistrati) e a gennaio in quella laica (dieci avvocati e docenti universitari). Si chiude così il mandato segnato dallo scandalo Palamara, che aveva costretto alle dimissioni sei consiglieri e minato alle fondamenta la credibilità dell’istituzione. “È stata una consiliatura complessa, segnata da gravi episodi che l’hanno colpita. Ciò nonostante, grazie al contributo dei suoi componenti, il Consiglio superiore ha cercato di superare le profonde tensioni prodotte da quelle vicende, per assicurare il corretto funzionamento degli uffici giudiziari”, ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che è anche presidente di diritto del Csm, nella cerimonia di insediamento al Quirinale. Mentre il vicepresidente uscente, David Ermini (Pd), ha espresso “amarezza personale per attacchi spesso gratuiti” ma assieme “l’orgoglio di aver salvaguardato la dignità di un’istituzione fondamentale dello Stato di diritto qual è il Consiglio”, che – dice – “ha dimostrato di avere fondamenta solide e ha riacquistato gradualmente quella serenità che ha permesso di svolgere fino alla fine i propri compiti, primo tra tutti la tutela dell’autonomia e indipendenza della magistratura”.

Anche l’esordio della nuova consiliatura, però, si annuncia complicato. Tra martedì e mercoledì dovranno essere portate a termine le prime due pratiche: la verifica dei titoli dei neo-eletti e la votazione del vicepresidente, che va scelto tra i membri laici ed è il dominus di fatto dell’organo. I candidati più quotati sono Roberto Romboli, costituzionalista dell’università di Pisa eletto in quota Pd, e Fabio Pinelli, avvocato vicino alla Lega. Su Romboli però pesa una grossa incognita: secondo alcuni consiglieri la sua elezione è stata irregolare, perché non è (più) un “professore ordinario di università in materie giuridiche”, titolo ammesso dalla Costituzione, bensì un professore emerito, carica onorifica che può essere attribuita agli ordinari dopo il pensionamento. E dove la Carta ha voluto ammettere l’elezione di pensionati, è il ragionamento, l’ha fatto in modo esplicito. Non ci sono precedenti in materia: a esaminare il caso sarà la “Commissione verifica titoli“, appena nominata da Mattarella e formata (per prassi) dal giudice di merito, dal giudice di legittimità e dal membro laico più votati. Quest’ultimo è proprio Romboli, che quindi si troverà a “giudicare se stesso” insieme a Bernadette Nicotra e Paola D’Ovidio, togate di Magistratura indipendente (la corrente conservatrice). La proposta della Commissione (convalidare o meno l’elezione) dovrà essere poi approvata o respinta dal plenum nella seduta di mercoledì.

Se l’elezione di Romboli fosse giudicata valida, scatterebbe una sfida dall’esito incerto tra lui e Pinelli per la vicepresidenza: per aggiudicarsela infatti servono 17 voti, la maggioranza assoluta dei 33 componenti (Mattarella per prassi non vota). Sulla carta i due partono in perfetta parità, con 16 voti ciascuno. Romboli potrebbe contare sugli otto togati progressisti (sei di Area e due di Magistratura democratica) e sui quattro moderati di Unità per la Costituzione, oltre a sé stesso, a Michele Papa (laico eletto in quota M5s) e ai due membri di diritto dell’organo, il primo presidente della Corte di Cassazione Pietro Curzio e il procuratore generale Emanuele Salvato. Pinelli, invece, ha i voti di otto membri laici (i sette del centrodestra più Ernesto Carbone, eletto in quota Azione-Iv), dei sette togati di Magistratura indipendente e – con ogni probabilità – anche quello di Andrea Mirenda, l’unico eletto sganciato dalle correnti. Decisivi, quindi, potrebbero rivelarsi eventuali “voti ribelli” da una parte o dall’altra. Ma il centrodestra è deciso ad aggiudicarsi la poltrona per la prima volta nella sua storia.

Link sorgente : L’esordio del nuovo Csm: per la vicepresidenza si sfidano Pinelli (Lega) e Romboli (Pd). Ma il secondo rischia l’estromissione dall’organo