Ferrari all’assalto del podio a Jeddah: ma con tre auto davanti non è affatto facile

Cambiano le piste non i valori in campo. Sulla velocissima Jeddah con l’asfalto gentile, la gerarchia sarebbe stata la stessa del Bahrain che ha il manto che si mangia le gomme. Le spaziali Red Bull avevano ipotecato già da venerdì l’intera prima fila, molto probabilmente la fotocopia di Sakhir. Invece, anche le astronavi si rompono e su quella del fenomeno, che aveva assolutamente in pugno le situazione, è saltato un semiasse. Un pezzo d’acciaio inerte che trasmette i cavalli dal cambio alla ruota. Nel paddock della Formula 1 erano anni che non si parlava più di questo componente, tanto è semplice e, quindi, affidabile. Per fortuna che qualche volta il diavolo ci mette la coda, altrimenti superMax sarebbe già stato a bottino pieno dopo due gare.

Adesso la corrida odierna torna incerta. L’inconveniente all’olandese è capitato in Q2, quindi scatterà dalla quindicesima posizione. Da lì è già un miracolo entrare nella “top five”. Il campione del mondo, però, è abituato ad imprese eroiche e dispone di un mezzo sublime. Così, appena sceso dal bolide, non aveva la faccia di un tipo rassegnato. Tre posizioni davanti a lui scatterà un indomito Charles Leclerc. Il principino ha sul groppone le dieci posizioni di penalizzazione per aver “cotto” due centraline nel rodeo iniziale. Ma in pista, quando si è fatto sul serio, si è piegato solo a Sergio Perez che non si è certo lasciato sfuggire l’occasione che lo sfortunato compagno gli ha offerto su un piatto d’argento per andarsi ad acchiappare la seconda pole della sua carriera.

Lo spettacolo è stato entusiasmante. Con il campione del mondo e il suo vice fuori della “top ten”, la battaglia si è accesa ancora di più. A fianco di Checo scatterà nonno Fernando che, con l’Aston Martin accusata di somigliare troppo alla Red Bull, ha trovato una seconda giovinezza, riuscendo a concretizzare in risultati la sua incredibile energia nonostante le 42 primavere. La vettura britannica, che è tornata in prima fila dopo oltre mille GP, ha confermato la sua consistenza, sia come velocità nel giro secco, sia sul passo gara dove Alonso è sempre stato un mastino. Oggi pomeriggio (diretta su Sky alle ore 18), Sergio e la Red Bull cercheranno di non farsi riprendere dal loro caposquadra e sono loro i favoriti senza dubbio.

L’ex ragazzo di Oviedo, però, venderà cara la pelle ed ha già prenotato un posto sul suo secondo podio consecutivo. In seconda fila si avvieranno due piloti con l’umore opposto: dietro la RB ci sarà la Freccia Nera di George Russell, al suo fianco Carlos Sainz con la prima Rossa. Partire quando si spegne il semaforo quarto, con Max e Charles penalizzati, non è un’impresa di cui si può andare orgogliosi ed il driver di Madrid non lo è. Ha oltre mezzo secondo di ritardo dal compagno proprio nel giorno che doveva dimostrare di esserci. Sembra un po’ la situazione dello scorso anno quando nella prima parte della stagione non trovava il feeling con la monoposto.

Sainz si è lamentato di una prima parte del giro troppo lenta, ma più in generale sembra lui poco brillante. George, invece, non può che sorridere: ha rifilato mezzo secondo al suo compagno di box che è il sette volte campione del mondo Lewis Hamilton che scatterà settimo. Davanti a lui, in terza fila, Stroll con l’altra Aston e Ocon con l’Alpine che ha portato due vetture nella Q3 (Gasly è nono). Ottavo l’ultimo predestinato arrivato in F1, l’australiano Oscar Piastri che ha solo 21 anni, ma ha conquistato tutto quello che c’era da vincere nelle Formule inferiori.

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