L’annuncio di Putin: “Porteremo armi nucleari tattiche in Bielorussia e produrremo 1600 tank in un anno”

«Non stiamo trasferendo le nostre armi nucleari tattiche alla Bielorussia, ma le schiereremo e addestreremo i militari, così come fanno gli Stati Uniti in Europa». Lo ha detto il presidente russo, Vladimir Putin, intervistato dal giornalista Vladimir Soloviev. Putin ha annunciato, così, un accordo con la Bielorussia per il dispiegamento di armi nucleari tattiche nel territorio della ex repubblica sovietica, che confina con l’Ucraina. Putin ha assicurato alla televisione pubblica che tale accordo non viola i trattati di disarmo esistenti e che il 1 luglio sarà completata la costruzione di uno speciale deposito per le armi nucleari tattiche.

Nello specifico, il leader russo ha rivelato che in Bielorussia saranno operativi 10 aerei, in grado di trasportare tali armi e che Mosca ha consegnato i missili Iskander, mentre dal 3 aprile inizieranno gli addestramenti degli equipaggi.

Putin ha poi spiegato che «le dichiarazioni arrivate da Londra sono state la ragione» che ha fatto scattare i negoziati con il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko, «anche se Minsk chiede da tempi di collocare sul suo territorio le armi nucleari tattiche russe».

«La Russia – ha proseguito Putin – produrrà oltre 1.600 carri armati entro un anno. Il numero totale di carri armati russi supererà così il numero di carri armati ucraini di oltre tre volte».

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