Lavoro e migranti, domani click day per 82.705 ingressi. Chi può accedervi e i link

Migranti e lavoro: sono 82.705, in aumento rispetto ai 69.700 dell’anno precedente, gli ingressi offerti il 27 marzo nel click day per l’arrivo in Italia dei lavoratori extracomunitari previsti dal decreto flussi con il nuovo Dpcm di programmazione transitoria dei flussi. Autorizzazioni dunque in netto aumento ma che ancora non bastano per rispondere alla domanda dei datori di lavoro . E non è che i candidati manchino: l’anno scorso le richieste furuno 200mila, il triplo degli ingressi offerti. La nuova procedura presenta tuttavia semplificazioni in particolare per accorciare i tempi burocratici che purtroppo non sempre rispettono quelli dettati dalla stagionalità di molte coltivazioni.

Intanto la Coldiretti sottolinea che le quote per lavoro stagionale attese principalmente nelle campagne, oltre che nel settore turistico alberghiero, ammontano a 44.000 unità (contro le 42.000 dello scorso anno) delle quali 1.500 riservate alle nuove richieste di nullaosta stagionale pluriennale, ingressi che di fatto consentono all’impresa negli anni successivi di non essere vincolata ai termini di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Dpcm per avere accesso all’autorizzazione.

Qui il portale del ministero 

(durante la mattina di domenica 26 marzo il portale non risulta funzionare: “Il servizio non è momentaneamente disponibile per attività straordinaria”)

«La vera ed importante novità di questo decreto è la riconferma – indica l’associazione in una nota – del rilascio di quote stagionali di ingresso riservate alle Associazioni di categoria per i propri associati nella misura di 22.000 unità (erano 14.000 l’anno prima), norma sperimentale introdotta dal decreto semplificazione (Dl 73/2022), sostenuta dalla Coldiretti e resa strutturale con il recente decreto legge 20/2023. Le richieste presentate dalle organizzazioni professionali dei datori di lavoro, che avranno priorità sulla generalità delle istanze, saranno preventivamente verificate dalle organizzazioni professionali stesse che – evidenzia l’associazione – assumono anche l’impegno a sovraintendere alla conclusione del procedimento di assunzione dei lavoratori, di fatto accelerando l’intero iter della procedura d’ingresso. Il nuovo Decreto – precisa la Coldiretti – sarà anche l’occasione per sperimentare il superamento del nullaosta, sostituito da una comunicazione allo sportello unico per l’immigrazione da parte del datore di lavoro contenente la proposta di contratto di soggiorno per lavoro subordinato, che verrà immediatamente trasmesso all’ambasciata italiana all’estero per più tempestivo rilascio del visto di ingresso».

«Nelle campagne con l’arrivo della primavera c’è bisogno di almeno centomila giovani per colmare la mancanza di manodopera che ha duramente colpito le campagne lo scorso anno con la perdita rilevante dei raccolti agricoli nazionali», afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che si tratta «di una necessità da affrontare con un decreto flussi aggiuntivo, previsto peraltro dalla legge, ma è importante anche il nuovo sistema di prestazioni occasionali introdotto nella Manovra dal Governo e sostenuto da Coldiretti che porta una rilevante semplificazione burocratica per facilitare l’avvicinamento dei cittadini italiani al settore agricolo».

Potranno accedervi, ricorda l’associazione, pensionati, studenti, disoccupati, percettori di Naspi, reddito di cittadinanza, ammortizzatori sociali e detenuti ammessi al lavoro all’esterno. Al lavoratore saranno inoltre garantite le stesse tutele (contrattuali, previdenziali, assistenziali, ecc.) previste per gli occupati a tempo determinato. «In Italia – sottolinea la Coldiretti – un prodotto agricolo su quattro viene raccolto da mani straniere con 358mila lavoratori provenienti da ben 164 Paesi diversi che sono impegnati nei campi e nelle stalle fornendo più del 30 per cento del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore, secondo il Dossier Idos.

Sono molti i distretti agricoli in cui i lavoratori immigrati sono una componente bene integrata nel tessuto economico e sociale come nel caso della raccolta delle fragole nel Veronese, della preparazione delle barbatelle in Friuli, delle mele in Trentino, della frutta in Emilia Romagna, dell’uva in Piemonte fino agli allevamenti da latte in Lombardia dove a svolgere l’attività di bergamini sono soprattutto gli indiani».

«I lavoratori stranieri occupati in agricoltura – continua la Coldiretti – sono per la maggior parte provenienti da Romania, Marocco, India e Albania, ma ci sono rappresentanti di un po’ tutte le nazionalità. Si tratta soprattutto di lavoratori dipendenti a tempo determinato che arrivano dall’estero e che ogni anno attraversano il confine per un lavoro stagionale per poi tornare nel proprio Paese spesso stabilendo delle durature relazioni professionali oltre che di amicizia con gli imprenditori agricoli. Ma cresce anche la presenza di stranieri – conclude la Coldiretti – alla guida delle imprese agricole con quasi 17mila titolari di nazionalità diversa da quella italiana». 

Le facilitazioni

Lo scorrimento.  Per quanto riguarda l’agricoltura è stato introdotto un meccanismo di scorrimento che permetterà ai datori di lavoro “respinti” di non dovere ripetere l’istanza. L’assegnazione restata fuori questa volta avrà priorità rispetto ai nuovi richiedenti.

Inoltre c’è attesa per vedere se i tempi rapidi previsti saranno rispettati: 
Il nulla osta al lavoro deve essere rilasciato dallo sportello unico per l’immigrazione entro 30 giorni dalla richiesta. Poi il visto d’ingresso in Italia, se non vi saranno problemi evidenziati dalle questure, dovrà essere rilasciato in 20 giorni anche con un nulla osta in attesa della firma del contratto di soggiorno.

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