Tragedia Rigopiano, giudice condanna il sindaco per “omessa inagibilità”

Nella sentenza del Gup di Pescara Gianluca Sarandrea sulla tragedia di Rigopiano del 2017 si legge che il sindaco Ilario Lacchetta è stato condannato a due anni e otto mesi perchè «nella veste di autorità di protezione civile comporta una sua affermazione di penale responsabilità in merito al reato… limitatamente alla condotta relativa alla omissione dell’ordinanza di inagibilità e di sgombero dell’Hotel Rigopiano». Nelle motivazioni, Sarandrea sottolinea «come ai sensi della Legge quadro della protezione civile del 1992 il sindaco rappresenta autorità comunale di protezione civile essendo chiamato a garantire in ogni situazione la sicurezza della propria comunità sia come singoli individui che come collettività». Appare evidente, si legge, «come la chiusura della struttura e la sua evacuazione da parte non solo dei clienti della struttura ma anche dei suoi dipendenti, costituiva una misura che avrebbe certamente evitato l’evento morte e lesione delle persone che erano al suo interno e dunque la relativa omissione si caratterizza per la sua piena efficacia causale rispetto agli eventi descritti».
«Appare evidente – scrive ancora il gup – come Lacchetta Ilario sindaco in carica all’epoca del disastro e nella specifica veste di Autorità Locale della protezione civile, nella piena consapevolezza del rischio valanghivo e del forte innevamento della zona, abbia omesso di disporre la chiusura dell’hotel Rigopiano con conseguente ordine di evacuazione».
Nelle motivazioni vengono inoltre spiegate le ragioni che hanno portato all’assoluzione di Lacchetta e di altri imputati comunali relativi ad altri capi, riguardanti alla eventuale prevedibilità di una valanga e alla mancata convocazione della Commissione valanghe.

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