Uomo muore a Milano per una crisi settica. Era stato contagiato dalla Candida auris di ritorno dalla Grecia

Un uomo di 79 anni, che dopo otto mesi in terapia intensiva in Grecia era stato trasferito all’ospedale Sacco di Milano, è morto per una crisi settica. Il tampone che gli è stato fatto a momento del suo ingresso nella struttura milanese, una decina di giorni fa, era risultato positivo a due batteri multiresistenti e alla candida auris. Fungo che si era dimostrato «sensibile» alle cure subito iniziate con un antifungino che si stava dimostrando efficace. Cosa che fa sottolineare ad Antonio Castelli, responsabile della terapia intensiva del Sacco, che «non si può dire che ci sia un collegamento diretto fra la morte e la candida auris», che per la prima volta in questo caso è stata isolata nel reparto. L’anziano era finito in terapia intensiva per un problema cerebrale. Dopo otto mesi in Grecia, dove aveva avuto varie complicanze di tipo settico, la famiglia ha deciso di riportarlo in Italia e al Sacco è arrivato con problemi gravi di decubito, completamente dipendente dal ventilatore, e appunto con la candida auris ma anche e soprattutto due batteri multiresistenti.

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Candida auris cosa è

La Candida auris è un fungo descritto per la prima volta nel 2009, dopo essere stato isolato in Giappone dall’orecchio di una donna (ecco perché ‘auris’).

In Italia il primo caso di infezione invasiva da C. auris è stato identificato nel 2019, seguito da un focolaio che ha interessato le regioni del Nord nel periodo pandemico 2020-2021, si legge sul sito Epicentro dell’Istituto superiore di sanità (Iss). Dal 2019 sono stati descritti o notificati sia casi importati che casi autoctoni, per un totale di circa 300 casi – riporta ancora Epicentro – in un focolaio epidemico che ha coinvolto principalmente Liguria ed Emilia Romagna.

La Candida auris si sta diffondendo in maniera significativa per esempio negli Stati Uniti, dove i Cdc (Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie) l’hanno definita «una minaccia urgente» per la sua antibiotico-resistenza. Negli anni della pandemia 2020-2021 le infezioni sono aumentate notevolmente nelle strutture sanitarie statunitensi, secondo i dati Cdc pubblicati sugli ‘Annals of Internal Medicinè: nel 2021, in particolare, sono triplicati i casi resistenti al farmaco più raccomandato e utilizzato per il trattamento delle infezioni da C. auris, le echinocandine. A livello nazionale, negli States i casi clinici sono passati da 476 nel 2019 a 1.471 nel 2021. I casi di screening sono triplicati dal 2020 al 2021, per un totale di 4.041. Secondo i Cdc, questo aumento è visibile anche nel 2022.

Bassetti: «Alta mortalità»

La Candida auris «è un fungo che conosciamo bene perché abbiamo avuto in Italia diversi casi, anche mortali, e che dobbiamo combattere perché può colpire chi è ricoverato in ospedale. Purtroppo è il frutto dell’utilizzo inappropriato degli antibiotici, e nel caso specifico gli antifungini, che ha reso la candida più resistente. È quindi un microrganismo resistente ai farmaci, che ha una elevatissima mortalità che può arrivare al 50%, quindi uno su due di chi è colpito può rischiare la vita. Non allarmiamo la popolazione, ma gli ospedali devono essere coscienti che quando ci sono casi come questo si deve fare un gran lavoro di controllo delle infezioni». Così all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, commenta il caso dell’uomo morto a Milano dopo il contagio da Candida auris. «La candida attacca i più fragili, gli anziani o chi ha una catetere venoso, i tubi tracheali, che hanno un sistema immunitario che non funziona bene», ricorda Bassetti. «Il mio gruppo di ricerca – sottolinea – ha pubblicato tantissimi lavori scientifici sull’argomento. Siamo tra i primi al mondo e che l’ha studiato di più».

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