Spagna, Sánchez presenta il nuovo governo: ancora 12 donne e dieci uomini. Yolanda Díaz resta vicepresidente, cinque ministeri a Sumar

I ministri restano 22: 12 donne e dieci uomini, come nel precedente esecutivo. Nei posti chiave le stesse persone e a Sumar, la coalizione di sinistra, sempre cinque dicasteri. A parte alcune new entry, è all’insegna della continuità la nuova squadra di governo della Spagna, la terza guidata dal leader socialista Pedro Sánchez, riconfermato premier dal Parlamento grazie a un contestato accordo con gli indipendentisti catalani, dopo il sostanziale pareggio delle elezioni del 25 luglio. Restano in carica le tre vicepresidenti uscenti: la ministra dell’Economia Nadia Calviño, quella del Lavoro Yolanda Díaz (leader di Sumar) e quella della Transizione ecologica Teresa Ribera. Se ne aggiunge una quarta, la socialista María Jesús Montero – vicesegretaria del Partito socialista, considerata il braccio destro di Sánchez – che conserverà l’incarico di ministra del Tesoro.

Niente sorprese anche per gli altri ministeri “pesanti”, tutti ancora nelle mani dei socialisti: alla Difesa resterà la giudice Margarita Robles, agli Esteri il diplomatico José Manuel Albares e all’Interno il magistrato Fernando Grande-Marlaska. Un altro dei collaboratori più stretti di Sánchez, Félix Bolaños, protagonista del negoziato con i catalani di Junts, aggiungerà all’incarico di ministro della Presidenza e dei Rapporti con il Parlamento quello di ministro della Giustizia. A Pilar Alegría, che manterrà il ruolo di ministra dell’Istruzione, verrà ora affidato anche quello di portavoce ufficiale del governo.

Le new entry sono nove, tra cui quattro esponenti di Sumar: Mónica García alla Sanità, Ernest Urtasun alla Cultura, Pablo Bustinduy ai Diritti sociali e Sira Rego all’Infanzia e gioventù. Un’altra novità è che i socialisti recuperano il controllo del Ministero delle Pari Opportunità, nella scorsa legislatura affidato a Irene Montero di Podemos (entrato a far parte di Sumar). Da ricordare, infine, che la prima vicepremier e ministra dell’Economia, Nadia Calviño, è in pole position per essere nominata dai ministri delle Finanze dell’Ue come nuova presidente della Bei, la Banca europea per gli investimenti.

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