Notte di bombardamenti israeliani a Rafah: almeno 100 morti. Israele annuncia la liberazione di due ostaggi argentini

È stata un’altra notte di bombardamenti israeliani a Rafah, la città della Striscia di Gaza al confine con l’Egitto nella quale si trovano quasi 2 milioni di sfollati fuggiti dalle altre aree dell’enclave palestinese. L’offensiva ha provocato un centinaio di morti, secondo quanto riferito dal Ministero della Salute di Hamas, dopo essersi abbattuta su 14 abitazioni e tre moschee. Conferme arrivano anche dall’esercito israeliano che parla di “una serie di attacchi contro obiettivi terroristici nell’area di Shaboura”.

I militari dell’esercito israeliano hanno annunciato che nell’operazione sono stati anche liberati due degli oltre 100 ostaggi ancora nelle mani dei gruppi armati della Striscia. Mentre dal cielo piovevano le bombe di Israele, i militari, in un’operazione congiunta tra Forze di Difesa israeliane (Idf), Shin Bet, e polizia di Tel Aviv, sono riusciti a riportare nello ‘Stato ebraico’ due persone di nazionalità argentina, Fernando Simon Marman, 60 anni, e Louis Har (70), rapiti il 7 ottobre dal kibbutz Nir Yitzhak. “Entrambi sono in buone condizioni mediche e sono stati trasferiti per accertamenti medici all’ospedale Sheba Tel Hashomer – si legge in una nota – Le forze di sicurezza continueranno a operare con tutti i mezzi per riportare a casa gli ostaggi”.

Il portavoce militare, Daniel Hagari, ha raccontato che il blitz è iniziato intorno alle 2 di notte, quando “le forze israeliane hanno fatto irruzione in un edificio nel cuore di Rafah dove i due erano tenuti da Hamas”, in un’azione che “era stata preparata da qualche tempo”. “Dal momento dell’apertura del fuoco – ha aggiunto – i soldati hanno protetto i due ostaggi con i loro corpi durante la battaglia con i terroristi che è divampata con pesanti scambi di colpi in molti posti e con molti terroristi”.

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