Body Shop in crisi: il fondo che ha comprato la catena di prodotti cosmetici cruelty free chiuderà negozi e ridurrà i dipendenti

The Body Shop in crisi. La casa di prodotti per la cura della persona fondata dall’ambientalista Anita Roddick negli anni Settanta è pronta a nominare degli amministratori per gestire la procedura di insolvenza, operazione che probabilmente comporterà la perdita di posti di lavoro e la chiusura di molti dei suoi 200 punti vendita sparsi per il mondo.

Secondo quanto riporta il sito del Guardian, la scelta dell’attuale neo proprietario, il fondo di private equity lussemburghese Aurelius che ha acquistato l’azienda solo sei settimane prima di Natale, è maturata sulla scia degli scarsi risultati delle vendite durante le Feste e all’inizio di gennaio ed avvalorata dal fatto che il gruppo non avrebbe capitale sufficiente per continuare a operare nella sua forma attuale.

Fondato dall’attivista ambientale e imprenditrice Anita Roddick a Brighton nel 1976, l’azienda si è contraddistinta per le rigorose posizioni contro i test sugli animali, cruelty free e in favore all’approvvigionamento di ingredienti naturali commercializzati in modo etico. Il gruppo detenuto dalla Roddick fino al 2017 è poi passato al colosso l’Oréal e in quell’occasione fu valutato circa 1 miliardo di sterline. Da li poi la parabola discendente che ha portato la cessione allo specialista di cosmetici brasiliano Natura&Co che a sua volta lo ha venduto a fine 2023 ai lussemburghesi per 207 milioni di sterline.

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