Sbranato dai rottweiler, il padrone vive a Viterbo: con la moglie rischia l’accusa di omicidio colposo. Chi è

Rischia un’accusa di omicidio colposo Patrizio P. Il 43enne proprietario, insieme all’ex moglie Giovanna M., dei tre rottweiler che domenica scorsa hanno aggredito e ucciso Paolo Pasqualini, 39 anni, in bosco di Manziana, mentre faceva jogging. Patrizio P. vive a Viterbo con la nuova compagna. E domenica mentre accadeva la tragedia si trovava proprio qui. Nell’appartamento del quartiere nella prima periferia della città, però, non si fa vedere. Al citofono risponde solo la compagna che si barrica dietro un secco “no commenti”. «Non abbiamo niente da dire – ha affermato l’attuale fidanzata -, ci sono gli avvocati per questo e noi non vogliamo dire niente». Mentre lui era a Viterbo, i suoi erano come sempre nella casa di Manziana, dove vive tuttora l’ex moglie. Una casa di campagna che confina proprio con il bosco dove il Pasqualini è stato ucciso. La vittima si trovava nel parco per una passeggiata di salute, per curare alcuni fastidi alla schiena che lo colpivano da tempo. Da quanto ricostruito dalla Procura di Civitavecchia, che coordina i carabinieri di Bracciano, i tre rottweiler sarebbero scappati dal cancello, ma sono in corso accertamenti per capire come siano riusciti a farlo. Nella giornata di ieri, intanto, è stata inviata ai pm della Procura di Civitavecchia una prima informativa dei carabinieri. Al vaglio la posizione dei proprietari dei cani, e le ipotesi di reato che potrebbero essere contestate, da omessa custodia di animali a omicidio colposo. Esclusa invece l’ipotesi che i cani provenissero da un allevamento abusivo. Fra le ipotesi al vaglio ci sarebbe anche quella che non fosse il primo caso di allontanamento dei rottweiler, di proprietà di Patrizio P., dall’abitazione dell’ex moglie, di 40 anni, confinante con l’area verde dove Pasqualini è stato sbranato. Intanto sul corpo della vittima nelle prossime ore verrà disposta l’autopsia.

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Patrizio P. ha una grande passione per i cani. Dopo aver trascorso un periodo a Manziana con la moglie, si è trasferito a Viterbo dove vive con l’attuale compagna. Tra le case popolari del quartiere sono in pochi a conoscerlo. «L’ho visto ma diverso tempo fa – racconta una signora che vive nella sua palazzina -, me lo ricordo con il suo cane ma se dovessi incontrarlo di nuovo non credo lo riconoscerei». Stesse parole pronunciate da un’altra condomina. «Forse l’ultima volta che l’ho visto è stato un mese fa – racconta -, non è una persona che si vede spesso da queste parti». Un uomo riservato che vive da poco tempo a Viterbo e non ha ancora stretto legami con i residenti. Oggi la Procura potrebbe formalizzare le ipotesi di reato, dopodiché lui e l’ex moglie potrebbero essere ascoltati dagli inquirenti, che in queste ore dovranno anche stabilire la dinamica dell’incidente. Partendo dalla fuga e dall’eventuale omessa custodia degli animali per arrivare alla brutale aggressione. Che potrebbe portare all’accusa di omicidio colposo.

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