In Veneto studenti ancora in attesa delle borse di studio: a Padova e Verona gli atenei più in difficoltà
Continua l’agonia per gli idonei non beneficiari delle borse di studio in Veneto, nonostante i nuovi fondi regionali. Negli ultimi giorni, dopo l’articolo pubblicato il 18 marzo sui fondi per il diritto allo studio, in Veneto si sono mosse le acque. Prima l’assessora all’istruzione Elena Donazzan ha ammesso le difficoltà della giunta a trovare altri soldi, scatenando la reazione dei politici; poi sono uscite le nuove graduatorie delle assegnazioni a Verona e Venezia. Le proteste continuano, ma centinaia di ragazzi restano senza borsa pur avendone diritto.
“Sono molto preoccupata per la copertura delle borse di studio – ha detto Donazzan, esponente di Fratelli d’Italia, al Mattino di Padova – bisognerebbe aumentare le risorse, ma in questo momento la Regione non ha la possibilità di farlo. Un governo (Draghi, ndr) ha aumentato il valore delle borse e ampliato la platea degli aventi diritto, ma non ha fatto un buon servizio agli studenti, perché in questo modo le risorse non bastano (…). A oggi non ci sono i fondi, non posso garantire che copriremo il 100% degli idonei. Confido che si possa lavorare a livello nazionale per risolvere il problema”.
In questi giorni circa 400 studenti hanno ricevuto il sussidio a Verona, una ventina allo Iuav (istituto di architettura veneziano), 500 alla Ca’ Foscari, mentre a Padova stanno ancora aspettando. A Venezia l’ateneo ha prelevato una cifra dal proprio bilancio per coprire il buco dell’amministrazione. Con le graduatorie uscite in queste settimane, ad oggi ci sono: 1727 non beneficiari a Verona (metà del totale degli idonei), oltre 2600 matricole a Padova, 758 a Ca’ Foscari (un quarto) e 446 allo Iuav, dove 6 aventi diritto su 10 non ne beneficiano.
Protestano le opposizioni. “È inaccettabile che Donazzan scarichi altrove le colpe per la costante mancanza di copertura delle borse di studio – dice la capogruppo Pd Vanessa Camani – da sempre snobba ogni richiesta di maggiori finanziamenti di fonte regionale: una copertura del tutto insufficiente”. “Non siamo mai stati ascoltati e abbiamo raggiunto il record negativo del 65% di borse di studio non pagate – commenta Elena Ostanel de Il Veneto che Vogliamo – avevamo proposto una modifica dell’addizionale Irpef regionale che avrebbe permesso la copertura di tutte le borse di studio della Regione. Oggi scopriamo che Donazzan crede di non avere nessuna responsabilità”.
All’inaugurazione dell’anno accademico a Verona, durante l’intervento della presidente del consiglio degli studenti Francesca Flori sul diritto allo studio, un gruppo di universitari è salito sul palco per protestare pacificamente. Alcuni hanno esposto dei fogli con i dati sulle borse di studio. “Anche quest’anno denunciamo la mancanza di risorse da parte della Regione – dicono Flori e Adrian Nirca di Udu Verona – il Veneto presenta più della metà degli studenti idonei non beneficiari di tutta Italia. La formazione deve essere un diritto per tutte e tutti indistintamente, e la mancanza di agire in questa direzione è una responsabilità politica. Quale vuota eccellenza si può ostentare quando uno su due degli studenti aventi diritto stanno ancora aspettando la borsa di studio? Le istituzioni devono guardarci in faccia. La Regione e il Ministero devono ascoltare le nostre istanze”.
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