La Coppa Italia è della Juventus: Vlahovic un leone, l’Atalanta al tappeto. La rivincita di Allegri

Atalanta-Juventus 0-1

RETE: 4’pt Vlahovic.
ATALANTA (3-4-2-1): Carnesecchi 6; De Roon 6 (20’st Toloi 6), Hien 5 (14’st Scalvini 6), Djimsiti 6; Zappacosta 6 (14’st Hateboer 6), Pasalic 5.5 (14’st Miranchuk 6), Ederson 6, Ruggeri 6; Koopmeiners 5.5, Lookman 6.5; De Ketelaere 5 (1’st Tourè 6). In panchina: Musso, Rossi, Bakker, Adopo, Bonfanti. Allenatore: Gasperini 6.
JUVENTUS (3-5-2): Perin 6; Gatti 6.5, Bremer 7, Danilo 7; Cambiaso 7 (36’st Weah sv), McKennie 6, Nicolussi Caviglia 6.5 (17’st Miretti 6), Rabiot 6.5, Iling Junior 6.5; Vlahovic 7 (36’st Milik sv), Chiesa 6 (24’st Yildiz 6). In panchina: Szczesny, Pinsoglio, Kostic, Alex Sandro, Kean, Rugani, Alcaraz, Djalò. Allenatore: Allegri 7.
ARBITRO: Maresca di Napoli 6.
NOTE: serata serena, terreno in buone condizioni. Al 49’st Allegri espulso per proteste. Ammoniti: Hien, Vlahovic, Djimsiti, Bremer, Toloi. Angoli: 2-1. Recupero: 2′ pt, 6′ st.

Bella, concreta e sorprendente. E’ la Vecchia Signora di scena questa sera all’Olimpico di Roma, capace di rimandare ancora una volta l’appuntamento con la storia dell’Atalanta e di conquistare la sua quindicesima Coppa Italia. Merito di un Dusan Vlahovic da applausi che porta in vantaggio la Juventus dando un indirizzo tutto bianconero alla finalissima e tenendo la Dea in costante pericolo grazie alle sue micidiali ripartenze. E’ dell’attaccante serbo anche il raddoppio annullato dal Var che avrebbe messo in cassaforte il match a metà ripresa e che si chiude invece sull’1-0, maturato a quattro minuti dal via. Il tutto per la gioia del popolo juventino e di Massimiliano Allegri, espulso per proteste nel finale infuocato, che porta a casa un altro titolo, l’ennesimo della sua storia a Torino. Ma stavolta a conclusione di un triennio difficile, e chissà se ora la fine di un ciclo potrà vivere ripensamenti in positivo, a favore del tecnico al passo d’addio. E’ grande la delusione della squadra di Gasperini che, data per favorita questa volta, ha dovuto rinunciare per la terza volta a vincere il trofeo nazionale.

Gasperini senza Scamacca squalificato schiera De Ketelaere da falso nove con alle spalle Koopmeiners e Lookman. De Roon sulla linea dei difensori, Pasalic a centrocampo. Allegri sceglie Nicolussi Caviglia a centrocampo. In porta Perin, in attacco la coppia Chiesa-Vlahovic. Dopo un emozionante prepartita rock, tra fuochi d’artificio, con la Coppa Italia portata in campo da Alex Del Piero e Glenn Peter Stromberg e l’inno italiano cantato da Al Bano, la finalissima può cominciare e lo fa a sorpresa nel segno della Juventus che pressa subito l’Atalanta in maniera costante ed energica. Un avvio, quello bianconero, che dà subito i suoi frutti con il gol di Vlahovic a soli quattro minuti dal fischio di inizio dell’arbitro Maresca: il 9 della Juventus attacca la profondità alla perfezione su suggerimento di Cambiaso, è bravissimo a resistere al ritorno prepotente di Hien e presentandosi a tu per tu con Carnesecchi lo batte per l’1-0. Incassato il gol i bergamaschi ci mettono un pò per riprendersi e nella prima parte del match si fanno vedere dalle parti di Perin una volta sola con un buon pallone per Pasalic, chiuso in area al momento della conclusione. Con il passare dei minuti la Dea prende coraggio e guadagna campo e metri pur senza produrre palle gol da ricordare, mentre la Juve è brava ad alleggerire la pressione con dei contropiedi brillanti orchestrato da un Vlahovic in serata di grazia e da Chiesa in formato azzurro. Una Vecchia Signora che – viste le difficoltà di stagione – non ti aspetti, quella di scena all’Olimpico, di fronte a tutti i vertici sportivi italiani, al ministro degli Esteri Antonio Tajani e al ct dell’Italia Spalletti, capace di mettere sotto la super Atalanta chiamata all’appuntamento con la storia. Nel resto del primo tempo sono i bianconeri a dare l’impressione di poter raddoppiare piuttosto che i bergamaschi quasi mai pericolosi con un De Ketelaere, lontano parente di quello che ha fatto a pezzi la Roma tre giorni fa.

E proprio il fantasista belga ex Milan viene sostituito da Gasperini che nella ripresa gli preferisce Touré. La Dea aumenta la sua spinta ed è pericolosa in avvio di secondo tempo con Lookman che va al tiro da fuori area per conclusione deviata che per poco non beffa Perin. La Juve da parte sua non molla di un centimetro ed è micidiale in contropiede, in paricolare e ancora una colta con Vlahovic che sfugge di nuovo a Hien e viene scaraventato a terra in piena area. I bianconeri gridano al rigore ma Maresca sorvola sotto i fischi del popolo juventino, arrivato in massa a riempire l’Olimpico. Scampato il pericolo Gasperini fa un tris di sostituzioni: dentro Miranchuk, Scalvini e Hateboer, escono Zappacosta, Hien e Pasalic. La Dea ci prova ma è la squadra di Allegri costantemente pericolosa con le sue ripartenze ed un Vlahovic sempre inarrestabile e in gol a 20′ dal termine per un 2-0 sfumato solo per effetto del Var, che valuta in fuorigioco il colpo di testa del bomber serbo. L’Atalanta resta così a galla andando poi ad un paso dal pareggio con il palo scheggiato da una saetta di Lookman. Dopo aver sostituito Chiesa con Yildiz Allegri cambia anche Vlahovic con Milik e subito arriva la traversa di Miretti in campo al posto di Nicolussi Caviglia. La partita resta in bilico con la Juven più vicina al raddoppio rispetto al possibile pari dell’Atalanta che non arriva. Il finale è infuocato con un Allegri arrabbiatissimo per la direzione dell’arbitro Maresca che allunga il recupero tra falli e contestazioni. I minutiì in più non bastano all’Atalanta e la festa è tutta per la Juve. La Vecchia Signora con la Coppa Italia rilancia una stagione che sembrava finire, ed è terminata nel migliore dei modi.

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