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Roma, 10 giu. (Adnkronos) – Finisce la campagna elettorale, continua la polarizzazione. Elly Schlein vs Giorgia Meloni. I risultati di Fdi e Pd, di distacco primo e secondo partito in Italia, rafforzano le due leader donne della politica italiana e ne consolidano le rispettive leadership. Gli altri, a destra come a sinistra, restano indietro. Schlein, giacca azzurro carta da zucchero, nella sala del Nazareno affollata di dirigenti e neo eletti Pd in Europa, la mette così: “Il messaggio è chiaro: Giorgia, stiamo arrivando”. La segretaria del Pd riferisce che con Meloni c’è stata una telefonata: “Ci siamo sentite, come normale che sia, per farci i complimenti per i reciproci risultati positivi”.
Schlein porta il Pd al 24%, in attesa poi di un risultato amministrativo promettente. I dem sono il partito che cresce di più in termini di voti, insieme ad Alleanza Verdi e Sinistra. Soprattutto al Sud dove il Pd trainato anche dal record di preferenze di Antonio Decaro (quasi 500mila) scalza i 5 Stelle da un territorio che negli ultimi anni si era colorato di giallo. Da partito della Ztl a partito del Sud. Il salto nella narrazione è notevole. La battaglia sul salario minimo, sulla sanità, contro l’autonomia differenziata hanno pagato in termini di consenso. E permesso di accorciare le distanze con Fdi. “Il Pd è il partito che è cresciuto di più dalle politiche, 10 punti dai sondaggi dall’inizio dello scorso anno, 2 in più dalle europee del 2019, 7 punti in più al sud rispetto alle europee. La distanza da Fdi si è assottigliata; da 2 milioni a un milione di voti”, snocciola Schlein.
E la somma dei partiti all’opposizione supera quella della maggioranza di centrodestra. Ma perché la somma da numerica diventi politica, occorre costruire una coalizione e questa è da oggi la nuova sfida della segretaria del Pd. In questi mesi si è vista la difficoltà di lavorare all’alternativa ma oggi l’ampio distacco dei dem sui 5 Stelle se non altro è elemento di chiarezza sui rapporti di forza nell’opposizione. “Il Pd è il perno indiscusso per la costruzione dell’alternativa. Ora speriamo che passate le europee, con il risultato netto” che si è determinato con il Pd “di distacco primo partito del centrosinistra” si possa costruire l’alterantiva, “noi -sottolinea Schlein- continueremo a lavorarci testardamente in modo unitario”.
“Noi -continua Schlein- non ci consideriamo autosufficienti, non mettiamo veti e non intendiamo subirne. Mi sembra chiaro che le divisioni non pagano. Chi ha avuto l’atteggiamento più unitario è stato premiato. Perseverare nella strada della divisione o della competizione con il Pd, non credo porti a un risultato diverso rispetto a quello di ieri”. Quindi, costruire convergenze a partire dai temi concreti. “Io ho sempre detto che l’unità si può costruire se affrontiamo concretamente alcuni temi su cui far convergere le nostre posizioni. C’è la possibilità di costruire un programma alternativo per il Paese. Teniamo insieme il ‘per’ con il ‘contro’ anche in Parlamento”, premierato e autonomia in primis.
Intanto al Nazareno sfilano dirigenti e neo eletti come Nicola Zingaretti, Alessandro Zan. I capigruppo Francesco Boccia e Chiara Braga. La segreteria al completo. Si fanno gli ultimi calcoli: c’è la sfida al fotofinish tra Alessia Morani e Marco Tarquinio per il posto nella circoscrizione Centro. L’area riformista festeggia per l’en plein di successi tra i loro candidati: scontato quello di Stefano Bonaccini ma vanno bene anche Giorgio Gori, Irene Tinagli e tanti altri. Si compulsano i voti nella gara di preferenze che riserva sorprese come l’ottima affermazione del sindaco di Pesaro, Matteo Ricci. Ma anche conferme come quella del sindaco di Firenze Dario Nardella, l’exploit di preferenze del campano Lello Topo e soprattuto la valanga per Decaro.
C’è anche chi è in partenza come l’umbra Marina Sereni diretta a Perugia dove stasera il centrosinistra potrebbe strappare la città già al primo turno al centrodestra aprendo alla possibile ‘reconquista’ della regione Umbria dove si voterà in autunno. Come in Emilia Romagna. Nuove partite all’orizzonte. Come quella, tutta interna, sul nuovo capodelegazione in Europa. Ma per oggi al Nazareno “è giorno di festa” come dicono dallo staff della segretaria. Che potrebbe avere una coda serale con il risultato, nelle prossime ore, delle amministrative.
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