Impagnatiello e il femminicidio di Giulia Tramontano: “Quella sera le confessai la mia relazione parallela”

«Essere così superficiale da andare a confessare la relazione parallela alla mia compagna in gravidanza era l’ennesimo sintomo che la mia testa stava impazzendo. Non sto dicendo che io sia pazzo, ho sperato di crederlo, ho voluto credere di essere pazzo. Non penso di essere pazzo».

Così Alessandro Impagnatiello, rispondendo in aula, davanti alla Corte d’Assise di Milano, alla domanda del suo difensore Samanta Barbaglia sul perché nel dicembre del 2023 confessò a Giulia Tramontano il tradimento con una collega dell’Armani Cafè, per poi decidere di ritrattare. «Dissi a Giulia della relazione parallela e – ha detto ancora – la sua reazione fu negativa. Era scossa quella sera».

Impagnatiello è a processo per l’omicidio pluriaggravato della fidanzata incinta al settimo mese, uccisa con 37 coltellate nella loro abitazione a Senago, nel Milanese.

La madre di Giulia Tramontano: “Al killer una pena esemplare”

«Il mondo già non è stato un posto giusto e all’altezza di queste due vite. In tutto questo orrore però ora è tempo che sia fatta giustizia e la giustizia in questo caso è una pena esemplare». Lo scrive su Instagram Loredana Femiano, mamma di Giulia Tramontano, nel giorno della nuova udienza del processo a carico di Alessandro Impagnatiello per l’omicidio pluriaggravato della 29enne incinta al settimo mese. «Cara Giulia – ha poi aggiunto -, non è più tempo di orrore, non è più tempo di bugie, di egoismo e di cattiveria. Chiunque ti abbia incrociato nel percorso della vita, conserva oggi un dolce ricordo che resterà un segno indelebile nella sua anima».

L’ex barman oggi terminerà l’esame in aula rispondendo alle ultime domande dei suoi difensori Giulia Geradini e Samanta Barbaglia. Poi testimonieranno gli psichiatri che hanno lavorato alla consulenza difensiva, dalla quale è emerso che Impagnatiello soffre di «un complesso disturbo» con «tratti narcisistici» e “ossessivo compulsivi».

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