Francesca Deidda, trovati abiti della donna scomparsa vicino a un ponte: lì l’ultimo segnale del cellulare. Il fratello: «Il marito Igor ci dica la verità»

Abiti ed effetti personali di Francesca Deidda, la 42enne scomparsa da maggio a San Sperate, un piccolo comune nel sud Sardegna, sono stati trovati nel corso dell’ampio rastrellamento da questa mattina nella zona compresa tra Sinnai e San Vito, nel punto in cui si è agganciata per l’ultima volta la cella del telefonino della donna.  L’area è stata transennata ed è stato chiesto l’intervento degli specialisti del Ris di Cagliari per i rilievi. Sul posto sta arrivando anche il magistrato che coordina le indagini, il Marco Cocco. 

Le ricerche

Carabinieri, vigili del fuoco, soccorso alpino, volontari, Protezione civile, Corpo forestale hanno avviato questa mattina le ricerche di Francesca, che secondo gli inquirenti sarebbe stata uccisa dal marito Igor Sollai, autotrasportatore 43enne, attualmente in carcere con le accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere, Per gli investigatori l’uomo l’avrebbe uccisa, poi avrebbe nascosto il cadavere e per settimane si sarebbe sostituito a lei rispondendo con il suo telefonino ai messaggi di amici e parenti.

Poco prima delle 7 i carabinieri della Compagnia di Iglesias, i Cacciatori di Sardegna, i tecnici e gli operatori del Soccorso alpino, le squadre dei vigili del fuoco e poi la Protezione civile, i volontari e il Corpo forestale si sono incontrati lungo la statale 125 a Quartucciu per pianificare un rastrellamento ad ampio raggio nell’area in cui si sarebbe agganciata la cella del cellulare della 42enne. L’area che in queste ore viene passata al setaccio è quella tra Sinnai e San Vito nelle vicinanze del Ponte Romano. 

Il marito

Il marito ribadisce la sua innocenza, continua a ripetere che si è trattato di un allontanamento volontario, che la moglie si è presa un periodo di riflessione. Ma per il pm Marco Cocco e i carabinieri, Igor Sollai non dice la verità. Secondo gli inquirenti è stato lui ad uccidere la moglie, Francesca. I legali hanno fatto sapere di aver già avviato le loro indagini: «Abbiamo dato incarico per alcuni accertamenti tecnici e investigazioni al fine di di prepararci a un secondo interrogatorio al quale Sollai – annuncia all’ANSA Demurtas – si sottoporrà la prossima settimana».

L’appello del fratello

Nel frattempo, ieri il fratello di Francesca, Andrea Deidda, ha lanciato un’appello social: «Si spera che lui abbia la pietà di dirci la verità e smetta di negare l’evidenza». «In queste lunghissime settimane – scrive – ho dovuto limitare la diffusione della notizia ed evitare ogni genere d’appello per agevolare al meglio il lavoro dei Carabinieri di cui mi sono sempre fidato e continuerò a fidarmi ciecamente». Poi spiega i dubbi che lo hanno portato a presentare la denuncia di scomparsa, il 30 maggio scorso: «Fin da subito abbiamo capito che non si trattava di allontanamento, ma di qualcosa di più grave». Tra gli elementi che hanno portato in carcere Sollai ci sono le incongruenze nelle sue dichiarazioni ma anche il pericolo di fuga: l’uomo ha parenti in Olanda e ultimamente avrebbe avuto ripetuti contatti con loro. Da quanto si è appreso, lui aveva già una relazione con un’altra donna: avrebbe voluto separarsi dalla moglie, ma temeva di perdere i beni, tra cui la casa di San Sperate, che aveva in comune con Francesca.

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