Ponza, violentata a 16 anni. La telefonata choc: «Papà, mi hanno stuprata». E l’indagato va in discoteca

Dopo essere stato espulso dall’isola di Ponza, accusato di aver stuprato una 16enne, il cameriere romano di 34 anni ha pubblicato “storie” sui social da una discoteca di Fiumicino. Selfie, ragazze che ballano nel locale notturno, musica e divertimento.

Ponza, 16enne violentata: chi è Manuel, il presunto aggressore. Cameriere, romano, 34 anni: «Licenziato perché molestava le clienti»

È libero, Manuel L., seppur indagato dalla Procura di Cassino per reati gravissimi. Per adesso, a suo carico, è stato emesso soltanto un foglio di via dall’isola di Ponza ma il quadro indiziario potrebbe aggravarsi ulteriormente. Le testimonianze raccolte dagli investigatori sembrano infatti confermare, passo dopo passo, le accuse della ragazza che ieri, davanti ai carabinieri, ha confermato tutto. Inoltre i primi esami medici sulla giovane hanno confermato il rapporto sessuale.

LA RISTORATRICE

«Eravamo nel ristorante, stavamo preparando il servizio per la cena quando la ragazza ha chiamato il padre che lavora da noi. Era in lacrime, ha detto di essere stata aggredita e violentata in casa. Appena ho capito cosa era accaduto ho chiamato il 112». Amelia D’Arco è la titolare del ristorante di Ponza dove lavora il papà della 16enne che domenica sera ha denunciato di essere stata stuprata dal vicino di casa.

La famiglia romena, piuttosto conosciuta sull’isola perché il padre lavora nel ristorante da anni, sta ricevendo sostegno a aiuti concreti da parte di molti isolani. «Quella sera ci siamo subito attivati – racconta Amelia – allertando le forze dell’ordine e il 118 che è rapidamente intervenuto per assistere e visitare la 16enne, ancora sotto shock». La ragazza è stata prima visitata al poliambulatorio dell’isola, poi trasportata in elicottero a Latina e successivamente a Roma per gli esami più specifici. «La comunicazione non è stata semplice – racconta la ristoratrice – perché lei non parla italiano e neppure la mamma, mentre il padre e altri parenti che lavorano qui da tempo conoscono un po’ la lingua».

LA TELEFONATA

Il titolare di un altro locale di Ponza, dove lavora la madre della ragazza, è stato ugualmente attivo negli aiuti. «Dopo la telefonata – racconta Michele Nocerino – siamo andati con la mamma nell’appartamento per aiutare la ragazza, erano appena arrivati i carabinieri e i sanitari, l’abbiamo vista sotto shock, è stato terribile. Questi episodi non sono accettabili, Ponza è un’isola pulita ma a volte arrivano persone poco raccomandabili ed è lì che si deve intervenire, facendo molta più attenzione».

La ragazza intanto è tornata a Ponza dopo essere stata sottoposta a una serie di controlli medici, prima a Latina e poi a Roma. Ieri, assistita dall’avvocato Alessandro Parisella, è stata nuovamente ascoltata dai carabinieri ai quali ha sostanzialmente confermato la ricostruzione dei fatti così come denunciati domenica sera, immediatamente dopo l’aggressione. Ha detto di essere stata avvicinata da un uomo che viveva in affitto nella casa accanto alla sua, di essere stata trascinata nell’appartamento dove ha abusato di lei, approfittando dell’assenza di entrambi i genitori che erano al lavoro.

I due appartamenti si trovano uno accanto all’altro sullo stesso pianerottolo e gli ingressi sono quasi attaccati, il che ha evidentemente reso più semplice l’aggressione. I carabinieri stanno approfondendo ogni dettaglio, per capire se qualcuno ha visto o sentito qualcosa. In queste ore verranno ascoltate anche le persone intervenute subito dopo l’allarme lanciato dalla ragazza e chi si trovava negli appartamenti più vicini. Ogni testimonianza potrebbe essere utile.

L’INDAGATO

Manuel L., domenica sera quando è stato raggiunto dai carabinieri, è apparso completamente ubriaco e si trovava nella casa che aveva preso in affitto insieme ad altri giovani che lavorano sull’isola, tutti arrivati a Ponza attraverso un’agenzia che si occupa del reclutamento del personale per i ristoratori e le attività notturne. Aspirante cantante, ma con scarsi risultati, qualche giorno prima era stato cacciato da un ristoratore perché, nel ruolo di cameriere (ancora in prova), aveva molestato alcune clienti.

Intanto ieri la 16enne è stata accolta anche da una psicologa, a Ponza, con l’aiuto di un interprete. «Abbiamo messo a disposizione i nostri servizi sociali che seguiranno la giovane» spiega il sindaco Franco Ambrosino. Ora la famiglia vive in un altro appartamento sull’isola. In attesa di giustizia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Link sorgente : Ponza, violentata a 16 anni. La telefonata choc: «Papà, mi hanno stuprata». E l'indagato va in discoteca