Leopoldo Socche, il portiere dell’Università costretto a vivere in auto dopo la separazione: «Alla mia ex la casa e 400 euro di alimenti»

PADOVA – A 64 anni Leopoldo Socche è costretto a dormire nella sua auto nonostante abbia un lavoro alla Civis con uno stipendio di 1250 euro. Dopo 12 anni di matrimonio si è separato e deve pagare alla moglie 400 euro di alimenti.
«Sono stato assunto dalla Civis nel 2020 e attualmente presto servizio di portierato all’Università. In precedenza avevo un’attività come tecnico informatico ma poi con la crisi sono stato costretto a chiudere – racconta Socche – ho uno stipendio base di 800 euro ma faccio tantissime ore di straordinario». Il Tribunale ha disposto oltre ai 400 euro che il contratto d’affitto della casa dove abita l‘ex moglie, una ucraina senza lavoro, sia intestato a lui: «Poi è scoppiata la guerra e la mia ex ha accolto in casa i figli e due nipoti. Io nel frattempo ho vissuto per un periodo nel magazzino della mia attività dove conservavo anche il materiale pagando 680 euro di affitto. Spesso saltavo i pasti. Un amico per un po’ di tempo mi ha messo a disposizione un locale commerciale dove dormivo ma poi ne ha avuto bisogno. Mi ha aiutato anche la Caritas, ma da due mesi vivo in auto. Lavoro a Padova ma i servizi sociali mi dicono che ho la residenza a Limena dove invece mi rispondono che non possono aiutarmi perchè sono intestatario di un contratto d’affitto. Ho chiesto che almeno, considerato che ci sono alloggi pubblici vuoti per i casi di emergenza che assegnino un alloggio alla mia ex moglie. Vivere in tanti in un monolocale crea problemi mentre dormire in auto li crea a me anche perchè spesso vengo preso di mira dove sosto per la notte».
Una situazione disperata che Socche affronta con dignità e tanta fede nel Signore ma che cerca anche di ribaltare lottando. Ha creato una pagina Facebook “Associazione per la tutela dei diritti degli italiani” dove racconta la sua storia ed ha avviato una raccolta di fondi sul sito www.gofunme.com.

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La lotta

A portare la luce la sua storia Marco Zanotto Adl Cobas, sindacato che segue i dipendenti Civis e ha già vinto diverse cause contro l’azienda per far ottenere ai lavoratori quanto loro spetta. «La situazione è complessa, frutto di un contratto di lavoro povero. Anche Socche fa parte delle cause intentate a Civis e in parte già vinte e frutto della mancanza di politiche abitative dei Comuni e di Ater. Quella di Leopoldo è purtroppo una situazione emblematica. Lui non può richiedere una casa perchè intestatario mentre l’ex moglie è troppo bassa in graduatoria. La Civis ha perso tutte le cause analoghe a quella di Socche, ma non intende arrivare ad un accordo bonario che gli permetterebbe di trovare una casa».

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