Sparatoria a Cernusco sul Naviglio: morto Antonio Bellocco. Ferito il capo ultras dell?Inter Andrea Beretta (arrestato). La sera prima giocavano insieme a calcetto

Sparatoria e morte nel Milanese, a Cernusco sul Naviglio. Andrea Beretta, 49 anni, e Antonio Bellocco, 36 anni. Il primo, storico leader della curva Nord dell’Inter, e braccio destro del vecchio capo ultrà Vittorio Boiocchi, freddato nell’ottobre 2022. Il secondo, già condannato per mafia, erede di una delle più potenti famiglie di ‘ndrangheta, radicata a Rosarno, da tempo insediate al nord, e poi anche sugli spalti degli ultras della curva nerazzurra a San Siro.

Sparatoria a Cernusco sul Naviglio, cosa è successo

Un morto e un ferito il bilancio.

E’ successo in via Besozzi oggi (mercoledì) fuori dalla Testudo la palestra frequentata dagli ultras dell’Inter e anche da membri di CasaPound. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Pioltello.

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Secondo quanto ricostruito da Repubblica, si sarebbe trattato di una lite, pare, per questioni di affari, a Cernusco sul Naviglio. Con Bellocco che esplode dei colpi di pistola contro Beretta. L’ultrà nerazzurro ha quindi accoltellato a morte Bellocco. Un omicidio che rischia di scatenare non solo una guerra tra le diverse fazioni della curva, ma scatenare anche ritorsioni da parte della criminalità organizzata.

L’omicidio di stamani è avvenuto tra due ultrà interisti al termine di una lite. La vittima è Antonio Bellocco, di 39 anni, mentre il ferito è Andrea Beretta, 49 anni, attuale capo degli ultras nerazzurri. Non ci sono altre persone coinvolte. Beretta è stato arrestato per l’omicidio di Bellocco, anche lui legato alla curva nerazzurra ed anche alla ‘ndrangheta. Bellocco, a quanto riferito, stamane a Cernusco sul Naviglio, avrebbe sparato a Beretta, il quale lo avrebbe poi ucciso a coltellate. Delle indagini sulle tifoserie milanesi se ne sta occupando da tempo il pm Paolo Sorati. Beretta è piantando in ospedale.

«MI SONO DIFESO»

Sarà interrogato nel pomeriggio in ospedale, dove è piantonato, Beretta. «Non avevo alternativa, mi sono difeso», ha detto parlando al telefono con il suo legale, Mirko Perlino. E questa sarà la versione che probabilmente renderà al pm Paolo Storari, che verso le 18 circa si recherà al San Raffaele per l’interrogatorio. Attualmente non è ancora stato formalizzato un provvedimento di arresto, ma Beretta resta piantonato in ospedale. Intanto, sul luogo del delitto gli investigatori stanno effettuanto i rilievi. Potrebbero essere fondamentali le immagini di una telecamera piazzata nei pressi della palestra, dove stamane Beretta era andato ad allenarsi e dove è stato raggiunto da Bellocco. I due, tra loro «amici» anche a detta di chi indaga, sono stati visti ridere e scherzare e poi uscire assieme dalla «Testudo» e salire sull’autovettura, teatro dell’omicidio. Nel primo pomeriggio di oggi i carabinieri non avevano ancora trovato la pistola.

LA DINAMICA

Secondo le prime informazioni la lite tra i due ultrà sarebbe scoppiata all’uscita della palestra, una scuola di pugilato in via Besozzi 2, dove si erano andati ad allenare. Al culmine dell’alterco, dentro una vettura Smart parcheggiata a ridosso del cortile, Bellocco avrebbe sparato con una pistola a Beretta. Nonostante fosse stato ferito ad una gamba, Beretta avrebbe a quel punto accoltellato Bellocco alla gola, uccidendolo. Soccorso dal 118, Beretta è stato portato in codice giallo all’ospedale San Raffaele di Milano.

CHI ERA LA VITTIMA

Antonio Bellocco era considerato l’erede dell’omonima famiglia ‘ndranghetista, basata a Rosarno (Reggio Calabria). Era il nipote del boss storico, e il figlio di Giulio Bellocco, morto nel gennaio scorso nel carcere di Opera dove si trovava detenuto in regime di 41 bis. Egli stesso aveva precedenti per reato di crimine organizzato. Il suo arrivo, da circa un anno, nel direttivo ultrà, avrebbe creato malumori nella gestione della curva, attriti che potrebbero essere alla base della lite che stamani è finita prima con il ferimento di Beretta e poi con l’omicidio di Bellocco.

LA PARTITA DI CALCETTO

Poche ore prima dell’omicidio avvenuto stamani, Andrea Beretta e Antonio Bellocco hanno giocato insieme a calcetto, in una sfida tra amici. Lo testimonia una foto pubblicata su Instagram da Marco Ferdico, uno dei capi ultrà dell’Inter, nella serata di ieri: una normale immagine di una partita di calcetto tra amici, un «derby» tra tifosi di Inter e Milan. Tra le file dei primi, oltre a diversi esponenti del tifo organizzato nerazzurro, compaiono (anche taggati con i rispettivi profili Instagram) sia Belocco che Beretta, arrestato oggi dopo l’omicidio.

RITROVATA L’ARMA

La pistola con cui Antonio Bellocco, prima di essere ucciso con una o due coltellate alla gola, avrebbe ferito il capo degli ultrà dell’Inter Andrea Beretta, ora piantonato in ospedale con l’accusa di omicidio, è stata da poco ritrovata. Il rinvenimento dell’arma all’interno della Smart di Bellocco, parcheggiata davanti alla palesta «Testudo» di Cernusco sul Naviglio, è avvenuto nel corso dei rilievi nell’abitacolo della vettura dove si è consumato il delitto. Le indagini coordinate dal pm di Milano Paolo Storari sono state affidate ai Carabinieri. Il pubblico ministero interrogherà entro sera Beretta.

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