Strage Paderno Dugnano, le ultime vacanze della famiglia in Abruzzo. Il titolare dello chalet di Villa Rosa: «Una settimana fa erano qui, li abbiamo visti crescere»

MARTINSICURO «Ho ancora davanti a me l’immagine della scena del più piccolo che gioca proprio qui davanti». Dopodiché, però, non riesce quasi più a parlare perché ha la voce spezzata dal pianto e mentre con la mano indica l’ingresso, gira lo sguardo. Gli occhi gli si sono riempiti di lacrime. «Poco più di una settimana fa erano ancora tutti qui. Non ci possiamo credere. Quello che è successo è terribile». A parlare è uno dei titolari dello stabilimento balneare Letizia di Villa Rosa di Martinsicuro dove hanno visto crescere il 17enne che a Paderno Dugnano ha sterminato la famiglia.

LA CASA

In quel tratto di costa abruzzese, infatti, il nonno materno aveva un appartamento di proprietà che ha poi venduto, ma il legame col territorio anche dopo l’ha sempre mantenuto continuano a prendere in affitto in estate un appartamento. Gli stessi proprietari dello stabilimento conoscevano benissimo papà Fabio, mamma Daniela e i loro due figli, Lorenzo di 12 anni e R., che 18 anni li compirà tra qualche settimana. Da più di dieci anni venivano in vacanza in Abruzzo soggiornando nel loro chalet. Sul profilo Facebook della mamma del 17enne ci sono foto postate addirittura del 2013 con i bambini piccoli della spiaggia dell’Adriatico. I genitori seduti sui lettini dello chalet, dietro un panorama di sabbia fine che dirada nel mare, gli scogli bassi, il tramonto, sprazzi di felicità estiva.

IL DOLORE

Mentre la giornata di ieri, sotto lo chalet, si svolgeva nell’apparente normalità degli ultimi turisti, si percepiva benissimo, invece, la tristezza che aleggiava. Nessuno ha voglia di aggiungere altro. «Scusate, ma non ce la sentiamo proprio», hanno poi detto gli altri titolari dello stabilimento. In quella casa in Abruzzo dove il17enne ha trascorso tante estati felici, dopo la loro partenza sono arrivati anche gli zii, ripartiti purtroppo d’urgenza appena saputa la notizia. Impossibile rispondere alle mille domande che adesso in molti si pongono. Il 17enne a Villa Rosa questa estate, prima della tragedia, lo avevano visto come sempre. «Giocava a pallavolo in spiaggia con la comitiva di ragazzi», raccontano.

(La frazione di Villa Rosa dove andava da più di 10 anni in vacanza la famiglia sterminata dal figlio 17enne, foto Newpress)

Eppure durante l’interrogatorio, adesso che è indagato per omicidio, ha confessato di essersi sentito un corpo estraneo in famiglia e con gli amici, oppresso e solo in mezzo agli altri. Un ritratto che non coincide con l’immagine che ha di lui chi lo ha visto l’ultima volta apparentemente sereno in vacanza al mare a Villa Rosa con i genitori e il fratello 12enne.

Quel ritratto che sua madre ha postato tante volte sui social dopo le loro vacanze, sempre tutti insieme, sorridenti, abbracciati, ma forse già con un male interiore che il ragazzo covava crescendo. Anche a Villa Rosa quanto accaduto ha lasciato un segno profondo pure in chi non ha mai incrociato i loro sguardi. «Abbiamo saputo che venivano qui in vacanza, ma non li conoscevamo – commenta una coppia di turisti di uno stabilimento vicino al Letizia – Anche noi abbiamo dei figli adolescenti e questa storia ci ha fatto molto riflettere».

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