Bayesian, le autopsie sui Bloomer: «Non sono annegati». La bolla d’aria e l’ossigeno finito, gli ultimi istanti dei passeggeri dopo il naufragio

I dati emergono dall’autopsia sui coniugi Bloomer, un banchiere britannico e la moglie a bordo del Bayesian, la barca affondata a Palermo il 19 agosto. Dalle analisi emerge che la causa della morte sarebbe non l’annegamento, ma la fine dell’ossigeno all’interno di una bolla che si era creata nello yacht affondato. A breve verranno svolti gli accertamenti anche sul magnate Mike Lynch e la figlia.

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I risultati dell’autopsia

L’annegamento sembrerebbe la causa di decesso più ovvia per i passeggeri scomparsi nel disastro del Bayesian, il veliero affondato a Palermo il 19 agosto. Tuttavia recenti autopsie su alcune delle vittime aprono la strada verso nuove ipotesi: i coniugi Jonathan Bloomer, presidente della Morgan Stanley International, e la moglie Judit Elizabeth Bloomer sembrano infatti deceduti per soffocamento.

L’ipotesi che si profila è allora quella di una breve sopravvivenza dei passeggeri a bordo della nave sottocoperta, dove non l’acqua, ma il graduale e rapido esaurirsi dell’ossigeno avrebbe causato la morte degli stessi. Solo gli esami istologici potranno però confermare questa teoria, che se si rivelasse corretta implicherebbe un nuovo immaginario sull’esperienza a bordo delle vittime durante il naufragio. Ma dall’istituto di medicina legale non trapelano per ora indiscrezioni sull’eventuale presenza di acqua nei polmoni dei Bloomer.

D’altra parte gli approfondimenti medico-legali sull’avvocato Chris Morvillo e la moglie di lui Neda, eseguiti il 2 settembre dall’Istituto di Medicina legale del Policlinico di Palermo, rivelavano che i due sono invece morti per annegamento. Ad eseguire gli esami è stata il primario Antonella Argo, incaricata dalla procura di Termini Imerese che coordina l’inchiesta per naufragio colposo e omicidio colposo plurimo. 

Oggi, 5 settembre, saranno conferiti gli incarichi per le autopsie sui corpi di Mike Lynch e della figlia 18enne Hannah, mentre accertamenti medico legali sul cuoco, unico dell’equipaggio a perdere la vita, non sono stati ancora fissati: lo chef era di Antigua, per cui la Procura sta tentando di notificare ai familiari l’atto. ​Le evidenze dalle nuove autopsie potrebbero dare maggiore consistenza alla tesi.

L’ipotesi bolla d’aria e le speranze del fratello di Bloomer

Durante le ricerche, iniziate tempestivamente, era proprio l’ipotesi bolla d’aria a dare qualche speranza ai familiari di ritrovare gli scomparsi ancora in vita, secondo quanto riportavano i media britannici. Tuttavia già in quella fase gli esperti ritenevano improbabile la sopravvivenza dei dispersi in simili condizioni, in un clima di prevalente rassegnazione durante le ricerche (per altro piuttosto lente e difficoltose, dal momento che il veliero, a 50 metri di profondità, era molto difficile da raggiungere per i sommozzatori che avevano in totale 12 minuti per scendere e risalire).

Ma proprio il fratello di Bloomer, Jeremy, intervistato dalla Bbc, aveva sperato in queste «sacche di aria» affermando che, proprio in nome di questa ipotesi, fosse «ancora tempo di aspettare e sperare, tenendo le dita incrociate». 

Ora la possibilità di un breve momento di sopravvivenza di alcuni passeggeri per una bolla d’ossigeno si fa più concreta, ma questa breve resistenza sottocoperta sarebbe durata, con ogni probabilità, comunque un tempo non sufficiente a permettere ai soccorsi di raggiungerli. Ora solo ulteriori analisi chiariranno la questione.

Al momento, per la tragedia del Bayesian sono indagati, per naufragio colposo e omicidio colposo plurimo, il comandante dello yacht, James Cutfield, l’ufficiale di macchina, Tim Parker Eaton, e il marinaio di guardia in plancia, Matthew Griffith.

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