Sangiuliano piange al Tg1: «Respinte le mie dimissioni, con Boccia relazione finita»
Piange Gennaro Sangiuliano. Singhiozza. Volto dimagrito, sguardo a tratti perso. Appare in tv alle otto di sera, al Tg1, diciassette minuti di intervista-confessione con il direttore Gian Marco Chiocci. In mano sventola dei fogli. Sono gli scontrini di treni, aerei, hotel per Maria Rosaria Boccia, l’influencer di Pompei nell’occhio del ciclone. Un Paese appeso alle sue storie Instagram. Tra allusioni, minacce, pizzini rivolti a chi le ha aperto le porte del ministero della Cultura, da parvenu a reginetta del Collegio Romano. «Ho pagato tutto io», giura in tv Sangiuliano. «Su questo terreno non sono ricattabile». «Cominciamo a dire bugie», replica lei in diretta sui social, avvinghiata al televisore.
Botta e risposta
È uno stillicidio. Distilla un po’ alla volta presunte rivelazioni: viaggi pagati, documenti riservati, video girati dentro al palazzo con una telecamerina incastonata in un paio di Rayban. Minaccia di smentire Sangiuliano. Ma è in grado di farlo? Si sono sentiti al telefono, due giorni fa. «È stata una relazione affettiva, sentimentale» ammette lui. Scorrono lacrime, mentre chiede scusa a sua moglie, «la persona più importante della mia vita, sono disposto a qualunque cosa pur di non rinunciare a lei». La sfera intima è quella che «pesa di più».
Sangiuliano racconta il rapporto con Boccia, «presentata da amici i primi giorni di maggio». Presto da amicizia diventa qualcos’altro, «a fine luglio si è esaurito». È un fiume in piena il ministro ospitato dalla tv pubblica. Ricorda con voce spezzata la richiesta della moglie di chiudere quel rapporto, interrompere la nomina a consigliera che infatti salta «per motivi di opportunità» ma anche qualche «conflitto di interesse». Boccia va su tutte le furie e si vendica scatenando il caos sui social: «Forse per la delusione sentimentale nei miei confronti», si chiede lui, «o per la mancata nomina».
Arriverà un’inchiesta? «Sarei sorpreso, per una relazione personale» risponde Sangiuliano che non esclude l’uscita di altre chat «relative alla nostra relazione affettiva» ma «sarebbe un reato». Sul resto tiene il punto. Appare in telecamera con una risma di fogli. Sono le ricevute di questa love-story intorno al ministero che non un solo euro, assicura lui, ha tolto alle casse pubbliche. Dei viaggi e le missioni istituzionali in compagnia con Boccia, tre – Milano, Polignano a Mare e Taormina – sono stati pagati «con la mia carta di credito». Negli altri casi nessuna spesa del ministero.
Il contratto promesso a Boccia? È stato firmato da lei, sì, ma non controfirmato dal capo di gabinetto e «quindi non ha valore». L’arringa è concordata con Palazzo Chigi per filo e per segno. Giorgia Meloni è infuriata. Racconta il giornalista nella bufera che nel lungo vis-a-vis martedì pomeriggio è stato lui a rassegnare le dimissioni alla premier. Lei le ha respinte. Senza pistola fumante non si manda un ministro a casa. Anche se ha sbagliato. Guai a parlare di rimpasti, ora che Raffaele Fitto ha le valigie per Bruxelles e Daniela Santanché deve vedersela con due udienze preliminari.
È la trincea della presidente del Consiglio e per ora tiene. Sangiuliano cerca la catarsi televisiva. Non basta a placare le opposizioni. Anzi infuriate per l’intervista-lenzuolo al Tg1. «Quindici minuti di intervista su fatti sui quali le opposizioni hanno chiesto di riferire in parlamento non sono altro che un uso privato del servizio pubblico», tuonano i parlamentari del Pd in Vigilanza Rai. Elly Schlein ci mette il carico: «Più che un governo sembra Beautiful». Il ministro è atteso in Parlamento da un plotone di interrogazioni. «Ci devi andare, rispondi e dì la verità», lo ha messo in guardia Meloni martedì. Freddo il clima nella squadra di governo. Matteo Salvini spezza una lancia a suo favore, parlando al Messaggero e poi di nuovo in giornata: «Mi fido dei colleghi». Ma si irrita non poco il leader della Lega per un’intervista di Sangiuliano a La Stampa in cui sembra vedere un file-rouge tra i suoi viaggi istituzionali con Boccia e quelli di Salvini con l’ex compagna Elisa Isoardi, l’attuale Francesca Verdini. Una nota mattutina prova a mettere una pezza: Sangiuliano si sente “travisato”, rinnova «stima e amicizia» verso il leader della Lega.
Le reazioni
E gli altri? Carlo Nordio, Guardasigilli, picchia duro di buon mattino: «Farei un invito alla cautela quando si occupano posti di responsabilità». Ecco Guido Crosetto passeggiare per i corridoi di Montecitorio. «Dimissioni? E perché?» si stringe nelle spalle. Né crede il titolare della Difesa che il G7 Cultura in programma a Napoli il 19 settembre (la tappa a Pompei salterà) rischi di andare all’aria per le informazioni arrivate alla “non-consigliera” Boccia. «Nulla di classificato o segreto», conferma il ministro della Cultura in tv. Nel pomeriggio prende posto al tavolo rotondo del Consiglio dei ministri. Meloni gli parla prima della riunione, chiede nuove rassicurazioni. Davanti ai colleghi Sangiuliano resta in silenzio. Fuori ancora il rumore assordante di questo grande pasticcio al Collegio Romano.
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