Ferrari domina in Messico: primo Sainz, terzo Leclerc. Il Mondiale Costruttori si avvicina
Quasi come ad Austin, ma a posizioni invertite. La Ferrari è diventata un rullo compressore, ha passo più consistente rispetto ai rivali e due piloti in grande forma che non sbagliano quasi mai. Con il doppio podio in Messico, primo Carlos, terzo Charles, il Cavallino scavalca la Red Bull nella classifica Costruttori e si avvicina autorevolmente alla McLaren. A questo punto, visto il trend attuale, è la Scuderia di Maranello la favorita per riportare in Italia un Titolo che manca dal lontano 2008, quando sulle monoposto c’erano Massa e Raikkonen. La gara è stata senza storia, un dominio quasi assoluto.
Carlos ha guidato alla grande, non solo in gara, per tutto il weekend. Si è avuta l’impressione, però, che la strategia del muretto fosse concordata ed, una volta presa la testa, non ci sarebbe stata lotta fra le due SF-24 perché la situazione si è fatta talmente appetibile che non conviene ostacolarsi a vicenda. Nel finale è sfumata la doppietta perché Norris nel finale ha messo pressione sul Principino costringendolo all’errore, poi le due Mercedes di Hamilton e Russell e la RB di un fallosissimo Verstappen. Sulla griglia di partenza la Ferrari ostentava sicurezza.
Se Carlos riuscirà a concretizzare la pole in una buona partenza, nonostante il lungo rettilineo favorisca chi è in scia, la speranze di vittoria non sono affatto mascherate. I tanti sviluppi portati ultimamente rispondono alle esigenze dei circuiti più diversi, la SF-24 è continuata a crescere ed è diventata forse la monoposto migliore, la più equilibrata. Un’eccellente base anche per il prossimo anno quando i cambiamenti a livello di organico voluti da Vasseur potranno dare il massimo. Agli oltre 2.200 metri di altitudine di Città del Messico la Rossa ha dimostrato di essere superiore, non solo sul passo gara, ma anche nel giro secco. Un’ulteriore iniezione di fiducia su come la Scuderia riesca attualmente a sfruttare i pneumatici dei colori più diversi.
Maranello, inoltre, può contare su due punte nella battaglia per il titolo Costruttori visto che entrambi i piloti si muovono con costanza nelle posizioni di vertice. Quando si è spento il semaforo sul lungo rettilineo il gruppone si apre a ventaglio. Verstappen entra in testa alla prima curva, mentre Sainz, per evitare il contatto, tira dritto e poi è costretto a cedere la testa della corsa a Max. A centro gruppo Tsunoda tocca Albon, gli esplode la gomma e si schianta nel muro, mentre l’orientale accosta la sua Williams sul prato. Entra la safety car per togliere i rottami e rimuovere i detriti e rimane in pista per sei lunghi giri.
Quando il direttore di corsa ridà il via, i piloti sono in fila come sullo schieramento, con lo spagnolo e l’olandese che si sono scambiati le posizioni: Verstappen, Sainz, Norris, Leclerc, Hamilton e Russell. Al nono giro, in fondo al rettilineo del traguardo, Carlos attacca Max e lo passa in staccata. Nelle curve successive ci prova anche Norris, ma i due si ostacolano a vicenda lasciando un varco per Charles che s’infila mettendosi alla spalle dell’altra Rossa. Poco dopo il decimo giro i due ragazzi di Maranello sono già davanti a tutti ed ora lavorano per ripetere la doppietta di Austin.
I commissari penalizzano di dieci secondi il campione del mondo, esageratamente falloso nella battaglia con Lando. Eccellente la prestazione di Lawson che è decimo, primo con le gomme hard, e resiste alla grande alla rimonta dell’idolo di casa Perez che era partito in coda al gruppo. La direzione gara analizza ancora il duello Max-Lando ed affibbia altri dieci secondi al pilota della Red Bull essendo rientrato in pista in modo pericoloso. La seconda parte della gara, dopo l’unico pit stop, scorre con poche emozioni, ci sono solo i sorpassi di Norris su Leclerc e di Hamilton sul compagno di squadra.
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