Economia russa, crolla il rublo: la crisi è vicina. Cosa farà Putin per evitarla? Spunta un «misterioso venditore di yuan»?
L’economia russa è vicina al collasso. Mosca sta attraversando una delle fasi più critiche della sua storia recente e la tenuta del tessuto sociale si incrina sempre di più sotto i colpi della sanzioni internazionali e delle politiche interne di gestione statale. Circa 16 milioni di persone vivono sotto la soglia di povertà e la crescente inflazione sta erodendo a poco a poco gli asset strategici del Cremlino. La guerra in Ucraina ha scatenato una crisi profonda e di lunga durata. Il rublo è sceso sui livelli più bassi rispetto al dollaro da metà marzo 2022, durante le prime settimane dell’offensiva. La valuta russa ha ceduto il 5,45% sul dollaro ed è scambiata a 111,24 dollari (prima del conflitto, il dollaro era scambiato in media a uno per 75-80 rubli). La moneta russa perde il 7,05% anche contro l’euro, con il cambio euro/rublo a 118,43. Inflazione, stagnazione industriale ed esodo dei capitali esteri sono solo alcune delle sfide che Mosca deve ora affrontare. Tuttavia, la Russia ha anche trovato nuovi alleati strategici, in particolare la Cina, che gioca un ruolo sempre più determinante nel mitigare gli effetti della crisi, ma a un prezzo politico ed economico che potrebbe avere implicazioni durature sul futuro del paese e sul governo di Putin.
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