Emanuela Chirilli, la morte atroce della 28enne nell’incendio divampato in un beb. Mistero sul suo viaggio, la madre ignara

E’ morta in maniera atroce, tra le fiamme e il fumo del rogo che ha distrutto la stanza del B&B dove alloggiava per una notte. Emanuela Chirilli, una ragazza di Lecce che avrebbe compiuto 28 anni a dicembre, è rimasta asfissiata mentre dormiva e nel letto è stata ritrovata priva di vita: non ha avuto neanche il tempo di tentare di mettersi in salvo. A scatenare l’incendio probabilmente un corto circuito partito dalla sauna che si trovava nella stanza o da una multipresa. Emanuela era sola in camera ma è mistero sul suo viaggio di un solo giorno a Napoli: la madre non ne sapeva nulla, la credeva a Lecce, e gli investigatori stanno verificando se la giovane doveva incontrare qualcuno. Diversi dunque gli interrogativi su questa tragedia.

Testimonianze del responsabile della casa vacanze, immagini di videosorveglianza e il cellulare della vittima potrebbero fornire tutti gli elementi per sciogliere ogni dubbio. La tragedia si è verificata al settimo piano di una struttura, reclamizzata sul web, che si affaccia sulla centralissima Piazza Municipio di Napoli. Le indagini stanno cercando di fare luce, tra l’altro, sulle licenze e sul rispetto delle normative di sicurezza e antincendio. Gli accertamenti sono nelle mani della Polizia di Stato che al momento sta operando sotto il coordinamento della Procura con le indagini delegate al pm Diego Capece Minutolo. L’assessore al Turismo del Comune di Napoli, Teresa Armato, che ha espresso il suo cordoglio per quanto accaduto, ha comunque riferito che gli uffici comunali «hanno immediatamente verificato la piena regolarità della casa vacanze». Lo scorso agosto sono stati eseguiti dei controlli a tappeto in diverse zone di

Napoli città finalizzati a contrastare le violazioni nel settore della ricezione turistica nel cuore del capoluogo partenopeo.

La giovane è morta per asfissia a causa del fumo sprigionato dall’incendio. E’ stata trovata nel letto, quindi non è riuscita ad alzarsi per cercare di salvarsi. A stabilire con certezza le cause del decesso sarà l’autopsia disposta dalla Procura di Napoli che ha sequestrato la salma. Emanuela Chirilli era da sola nella stanza. Era arrivata ieri e sarebbe dovuta ripartire nella giornata di oggi: non è ancora chiaro se si trovava a Napoli per turismo o se doveva incontrare qualcuno. Accertamenti si faranno anche per capire se il viaggio di Emanuela prevedeva altre tappe intermedie nell’ambito di un itinerario nel quale Napoli era solo di passaggio. La madre non sapeva di questo viaggio: pensava che Emanuela si trovasse a Lecce, dove la giovane era da tempo residente.

Una vita quella di Emanuela che non sempre era stata facile: fino a 18 anni era vissuta in una casa famiglia e, con la madre, era stata seguita dai servizi sociali. Era riuscita, nonostante le difficoltà, a trovarsi un impiego, lavorava con i bambini, e a costruirsi una vita indipendente. Tanti i momenti di svago e con gli amici che documentava sui social tra foto di attimi spensierati e di gioia. Ora su quelle pagine social sono parecchi i messaggi di cordoglio (“una ragazza bellissima e piena di vita”; «Spero che ti rendano giustizia”) ma anche di denuncia e rabbia (“Spero la tua famiglia di renda giustizia”).
Al momento l’inchiesta procede contro ignoti e ad eseguire i primi rilievi sul luogo della tragedia sono stati la polizia scientifica e i vigili del fuoco.

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