Sondaggi politici, chi sale e chi scende? Bene FdI, balzo del Pd. Crollano i 5 Stelle (insieme a Conte)

La salita dei consensi popolari da parte del governo – secondo molto analisti – non poteva prima o poi non avere qualche battuta d’arresto. Fisiologica. Viene attestata questa frenatina dall’ultimo sondaggio Ipsos in cui viene illustrato un calo delle performance dell’esecutivo e della presidente del Consiglio. Il governo, rispetto a un mese fa, perde 3 punti nel consueto indice di apprezzamento e si colloca al 42, il punto più basso dall’insediamento. E lo stesso avviene per Giorgia Meloni, che evidenzia un indice di 43, anch’esso in calo di 3 punti e anch’esso il più basso dalla fine del 2022. Su questi risultati sembrano pesare almeno tre elementi: la manovra di Bilancio che chiede sacrifici e tende a non essere soddisfacente per molti segmenti sociali; le divisioni sempre più evidenti nella compagine di governo che tendono anche a insidiare il posizionamento di guida solida di cui godeva Giorgia Meloni e infine il risultato delle Regionali recenti, che hanno penalizzato il centrodestra soprattutto in Umbria.

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La maggioranza

Le intenzioni di voto segnalano anch’esse alcuni cambiamenti interessanti. Fratelli d’Italia fa segnare una crescita di quasi un punto: rimane il partito di riferimento della maggioranza anche a fronte di un relativo logoramento dell’apprezzamento dell’esecutivo e si colloca al 27,7%. Perde invece quasi un punto Forza Italia, stimata all’8%. L’eccesso di distinguo degli ultimi mesi e alcune posizioni (sugli extraprofitti delle banche, sul rifiuto della riduzione del canone Rai) hanno forse creato qualche malumore. Stabile invece la Lega, che torna sopra Forza Italia e si colloca all’8,7%.

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Le opposizioni

Sul fronte opposto il Pd sembra confermarsi come partito pigliatutto. E questo potrebbe creare tensioni crescenti, già sta accadendo sulla politica estera, con i 5 stelle. I dati evidenziano una crescita importante del Pd, che avanza di 1,5 punti rispetto al mese scorso e si colloca al 22,6%. I risultati delle Regionali recenti hanno confermato e rafforzato il predominio del Pd nel centrosinistra, enfatizzando il suo ruolo di partito coalizionale e hanno anche mostrato la presenza di una classe dirigente giovane e molto legata al territorio (sia la presidente dell’Umbria che quello dell’Emilia-Romagna sono due ex sindaci). Il Movimento 5 Stelle segnala invece un decremento di circa un punto ed è oggi stimato al 13%. È certo un calo, ma tutto sommato non drammatico, se si pensa ai risultati poco confortanti di questa formazione nelle recenti Regionali e al percorso dellaCostituente. Si conferma insomma, almeno sulla carta, che i pentastellati hanno poco appeal nelle elezioni locali, ma potenzialità decisamente più interessanti quando si passa alle elezioni politiche. Stabili tutte le altre forze, con variazioni poco rilevanti.

Schlein sopra a Conte

Ipsos analizza anche i gradimenti dei leader. In questo caso l’unica variazione riguarda Giuseppe Conte che perde quattro punti rispetto a ottobre e si colloca a 24,5 punti sotto Elly Schlein, stabile al 29. Per il resto non emergono variazioni degne di nota. In sostanza una situazione di relativa difficoltà per la compagine di governo, divisa al proprio interno, che fatica a indicare una visione del Paese, come emerge da una manovra finanziaria «difensiva» e in cui anche il ruolo di Giorgia Meloni risulta in parte appannato. E un’opposizione che tende a ridefinire i rapporti di forza, ma in cui presumibilmente, per il Movimento 5 Stelle, sarà necessario, una volta concluso il percorso Costituente, trovare un proprio posizionamento più preciso e connotato. Una situazione fluida quindi, il cui assestamento sarà probabilmente complesso.

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