Panetta, cauta fiducia: «Il Pil crescerà ancora, ma non bisogna eccedere in ottimismo»

Lo stato delle imprese, la solida posizione delle famiglie (grazie «all’alto livello di occupazione e basso indebitamento»), la robustezza delle banche, «ci consentono di guardare avanti con fiducia», senza «eccedere in ottimismo». Come dimostra «la crescita del pil anche da noi dello 0,3%, e sarebbe rimasta dello stesso ordine di grandezza nel secondo trimestre, grazie «all’espansione dei servizi, soprattutto quelli legati al turismo». Per il complesso «nel 2024 le previsioni di consensus economics indicano una crescita a ritmo moderato, dello 0,8».

SINTONIA SUL RIGORE

Al Salone della Tecnica dell’Eur dove si è tenuta l’assemblea dell’Abi, davanti a un parterre di banchieri, ministri (oltre Giancarlo Giorgetti c’erano Paolo Zangrilo e Giuseppe Valditara), il Presidente della Consulta Giulio Prosperetti, che ha riconfermato Antonio Patuelli ed eletto il nuovo governo delle banche, ieri il governatore Fabio Panetta ha disegnato uno scenario incoraggiante, anche se non ha mancato di cogliere le cose che non vanno, in parte dipendenti dalle conseguenze della politica monetaria restrittiva che devono far riflettere per il futuro. Perchè «i rialzi passati stanno comprimendo la domanda, l’attività produttiva e l’inflazione e continueranno a farlo per i prossimi mesi», inoltre i benefici «dell’allentamento monetario saranno attenuati dall’ulteriore contrazione del bilancio dell’Eurosistema».

Un altro effetto della morsa dei tassi che sin dai tempi del suo ruolo nell’esecutivo Bce, l’attuale Governatore ha osteggiato, è che «in Italia la dinamica del credito si è indebolita», influendo sulla capacità di rimborso dei debiti: nel primo trimestre, ha aggiunto Panetta, «il flusso dei crediti deteriorati è salito dall’1,8 al 2,1% dei finanziamenti alle imprese» senza compromettere le famiglie, con debiti fermi all’1%. Piena sintonia tra Tesoro e Bankitalia sul rigore nei conti pubblici: ieri Giancarlo Giorgetti ha spiegato che «non serve una manovra lacrima e sangue», Panetta nelle Considerazioni finali aveva detto: sul problema del debito «serve un piano credibile per stimolare la crescita e nel contempo avviare un miglioramento dei conti pubblici».

Tornando alle banche, si trovano tra due fuochi: contenere i rischi e sostenere l’economia reale. Panetta utilizza più il bastone («abbiamo richiamato alcuni intermediari ad adeguare gli accantonamenti, la maggior parte l’ha fatto, resta un numero limitato di banche che non ha pienamente dato seguito alle nostre esortazioni», e la carota («il tasso di copertura dei deteriorati è inferiore a quello dei gruppi significativi» (i primi 7). Sempre in tema bancario, Panetta esprime riserve su Basilea, in vigore nel 2025 in Europa con una messa a regime dal 2023 dopo 20 anni di gestazione: «un periodo troppo lungo». Critiche ai modelli interni sui rischi, dell’epoca di Visco («si traduce in minori requisiti patrimoniali». Sollecitazione ad integrare i buffer di capitale, voluti da Bankitalia e condivisi dal gruppo di Governatori e capi di governo («si può far fronte agevolmente»). E sempre agli istituti è dedicata la parte finale, dopo aver sottolineato che «la contrazione del credito all’economia provocata dalla restrizione monetaria, non ha avuto effetti dirompenti». «Le solidità delle banche rappresenta oggi un elemento di forza» e un invito-sprone ad «accompagnare la ripresa della domanda, affiancando famiglie e imprese». Ha trovato spazio un esame approfondito alle criptoattività, categoria che comprende strumenti di diversa natura considerati dal mercato vicino all’azzardo, alcune di esse Panetta le ha definite «non garantite», Bitcoin e Ethereum. Il governatore ha dedicato due pagine con terminologie e concetti molto complessi.

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