Lorena Vezzosi uccisa a coltellate prima di finire nel Po. Il viaggio dell’ex con il cadavere in auto per suicidarsi

CREMONA L’auto è finita nel Po e gli ex coniugi sono morti. Ma lei non è annegata. Lui l’ha accoltellata e dopo l’omicidio si è tolto la vita in macchina, gettandosi nel fiume, con il cadavere di lei a bordo. Risposte che sono arrivate con l’autopsia.

Si è arrivati così a ricostruire gli ultimi istanti di vita di Lorena Vezzosi, la donna di 54 anni precipitata nel fiume Po nella notte tra giovedì e venerdì a Casalmaggiore, in provincia di Cremona, a bordo dell’auto guidata dall’ex marito Stefano Del Re, 56 anni.

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ARMA DA TAGLIO

L’autopsia, i cui risultati forniranno ulteriori elementi tra 60 giorni, ha infatti già rilevato un dettaglio importante: le ferite sul corpo di Lorena, in particolare vicino al collo, sono compatibili con un’arma da taglio. È molto probabile che già il medico legale, a una prima ispezione sui cadaveri sul posto dove la Opel Corsa è stata ripescata dai vigili del fuoco, abbia notato le ferite, preferendo però non fornire questa informazione per lasciare poi campo all’esame autoptico che deve anche chiarire l’orario del decesso. Se per la morte di Stefano Del Re infatti ci sono pochi dubbi, dato che l’uomo ha sporto una mano dal finestrino dell’auto mentre poco prima delle 3 di notte la sua macchina stava affondando, su quella di Lorena mancano delle certezze.

Forse la donna, che è stata ritrovata a bordo dell’auto con la cintura allacciata, il sedile reclinato e con addosso appena reggiseno e mutande, era già morta prima della partenza della coppia da Santarcangelo, in provincia di Rimini, dove avevano residenza i due anche dopo il divorzio. Un’altra ipotesi è che sia stata uccisa lungo il tragitto. O ancora all’arrivo a Casalmaggiore. Ma la ricostruzione più probabilmente sembra quella del delitto avvenuto tra le mura domestiche, visto che in casa sarebbero state trovate delle tracce di sangue. Altre risposte arriveranno comunque dal referto che verrà compilato dall’anatomopatologa Elena Invernizzi. L’arma del delitto non è stata trovata a bordo dell’auto, nel frattempo Del Re è stato iscritto al registro degli indagati per omicidio volontario (un atto dovuto), anche se qualora fosse accertata la sua colpevolezza il reato sarebbe dichiarato estinto per la morte dell’omicida. Clara Carletti, legale d’ufficio che rappresenta la famiglia Del Re, e il sostituto procuratore di Cremona Chiara Treballi hanno scelto di non rilasciare dichiarazioni.

LA TESTIMONIANZA

A parlare, invece, dietro la garanzia dell’anonimato è stato un amico di Del Re, che ha spiegato come lo stesso fosse ancora innamoratissimo di Lorena, che non avesse accettato il divorzio. Le testimonianze raccolte dipingono un quadro di tensioni crescenti tra gli ex coniugi: i conoscenti riferiscono di frequenti discussioni riguardanti in particolare la gestione dei figli, di 17 e 14 anni, con Del Re forse ossessionato dal sospetto che l’ex moglie avesse iniziato una nuova relazione.

SANGUE SULLE SCALE

Quando l’uomo, all’ora di cena, è andato a salutare i genitori di Casalmaggiore poche ore prima di lanciarsi con l’auto nel fiume, è salito da solo in casa. Al padre e alla madre che gli chiedevano dove fosse Lorena, ha risposto solo che la donna era rimasta in Romagna. Una menzogna: probabilmente era in auto, forse già senza vita. Non più solo l’ombra dell’ennesimo femminicidio, ma la certezza di un omicidio consumato con un coltello che per il momento non è stato trovato. O anche con un bisturi, valutando il tipo di ferite individuate questa mattina e la professione di Del Re che era operatore sanitario. A consolidare l’ipotesi del femminicidio era già stato il ritrovamento nel condominio di Santarcangelo dove viveva Lorena Vezzosi di alcune tracce di sangue, individuate dai carabinieri sulle scale. Le tracce ematiche potrebbero anche non risalire al giorno della scomparsa di Lorena, ossia giovedì intorno alle 4 del pomeriggio, e comunque non chiarirebbero i dubbi su quanto accaduto. Gli investigatori, coordinati dalle Procure di Rimini e di Cremona, non hanno ancora stabilito dove e quando Lorena è morta. Pare però abbastanza accreditata la tesi secondo cui la donna sia stata attirata fuori di casa dall’ex marito con una scusa, non certamente consapevole di un viaggio di oltre due ore.

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