Russia, droni con i colori dell’Ucraina: la mossa per “mimetizzare” gli attacchi (anche nello spazio aereo Nato)

La guerra dei droni è ormai realtà. I velivoli senza pilota sono ormai i protagonisti indiscussi del conflitto tra Russia e Ucraina. Le incursioni aeree di Kiev stanno mettendo a dura prova le difese di Mosca e allo stesso modo i sistemi di difesa ucraini stanno rispondendo bene alle offensive nemiche. Sono numerosi infatti i droni russi intercettati ed è per questo motivo che il Cremlino ha studiato una nuova strategia per “mimetizzare” gli attacchi. Immagini aeree hanno ripreso gli aerei con guida remota che presentano i colori della bandiera ucraina. Una mossa per confonderli e riuscire a penetrare le difese. 

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La guerra dei droni

La scorsa notte le forze russe hanno lanciato sull’Ucraina 000 droni di vario tipo, 66 dei quali sono stati abbattuti dalle difese aeree di Kiev: lo ha reso noto su Telegram l’Aeronautica militare ucraina, aggiungendo che diversi velivoli senza pilota hanno colpito infrastrutture civili.

I droni distrutti sono stati intercettati nelle regioni di Sumy, Kharkiv, Chernihiv, Poltava, Kiev, Zhytomyr, Rivne, Khmelnytskyi, Ternopil, Mykolaiv, Dnipro, Kirovohrad e Cherkasy. Altri 24 droni sono andati persi, mentre quattro sono tornati in Russia o si sono diretti verso la Bielorussia. Allo stesso modo le forze di difesa aerea hanno intercettato nella notte 21 droni ucraini sulle regioni di Belgorod, Bryansk, Voronezh e Kursk. Lo ha riferito il Ministero della Difesa russo, precisando che «la notte scorsa, quando il regime di Kiev ha tentato di effettuare attacchi terroristici utilizzando Uav di tipo aereo contro obiettivi sul territorio della Federazione Russa, i sistemi di difesa aerea in servizio nel hanno distrutti 13 sul territorio della regione di Belgorod, 6 sul territorio della regione di Bryansk, 1 sul territorio della regione di Voronezh e 1 sul territorio della regione di Kursk», hanno detto.

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I droni russi in Romania

La minaccia russa non si limita però alle azioni sul suolo ucraino. Mosca è ormati attiva sul fianco Est della Nato in maniera persistente. Negli ultimi giorni nel mirino è finita la Romania. L’ultimo caso risale a una decina di giorni fa, con il sistema di sorveglianza radar dell’Esercito romeno che ha segnalato un piccolo bersaglio aereo in una zona al largo del Mar Nero, a circa 45 chilometri a est della città di Sfântu Gheorghe. Quattro aerei militari sono decollati e il segnale radar ha mostrato l’attraversamento della frontiera terrestre della Romania intorno alle 4 del mattino, nella zona di Gura Portiţei. I piloti degli F-16 e degli F-18 non hanno avuto alcun contatto visivo con l’obiettivo con il segnale radar che è andato perso a sud della città di Cogealac, intorno alle 4,30. Individuato l’obiettivo che si stava muovendo su una rotta verso il confine di stato della Romania, sono state attivate le strutture del Servizio di combattimento esteso della polizia aerea sotto il comando della Nato e successivamente della polizia aerea sotto il comando nazionale, secondo l’avviso procedure inviate al Ministero della Difesa. Per monitorare la situazione sono decollati due aerei F-18 dell’aeronautica militare spagnola, della 57a base aerea di Mihail Kogălniceanu, e due aerei F-16 dell’aeronautica militare rumena, della 86a base aerea di Borcea.

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