Scajola, elezioni in Liguria: Bucci sopra il 50% nel Ponente e Forza Italia al 20% a Imperia dove è sindaco
Lo chiamano effetto Scajola. In quel testa a testa che ha tenuto mezza Liguria (ricordiamo che quasi la metà dei residenti non ha votato) col fiato sospeso c’è anche un elemento che ha contribuito a far pendere l’ago della bilancia a favore del sindaco di Genova Marco Bucci. È intervenuto un genius loci ed esponente di lungo corso del centrodestra: parliamo di Claudio Scajola, ex ministro dell’Interno e dello Sviluppo Economico, e attuale sindaco di Imperia, uno che ha cominciato a bazzicare la politica a soli 27 anni (ora ne ha 76) militando nella Democrazia cristiana e poi in Forza Italia. E la “dote Scajola” si vede. Nella sua città e nelle sua Provincia Forza Italia ha sfiorato il 20%. Nel Ponente, Bucci è andato sopra il 50%: a Imperia (52,6%), 64,2% a Ventimiglia, 60,6% a Sanremo, 61,6% a Rapallo. Nell’Imperiese, territorio di Scajola si contano circa 16.500 voti che sono andati a Bucci a discapito di Orlando.
Scajola, elezioni in Liguria: Bucci sopra il 50% nel Ponente e Forza Italia al 20% a Imperia dove è sindaco
L’effetto Scajola è anche la tradizione famigliare instaurata in Regione.
Claudio, è stato particolarmente proficuo anche per far rieleggere il nipote Marco Scajola, neuropsicologo con tre figli e assessore all’urbanistica uscente della giunta Toti. Anche lui forzista come lo zio.
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Tra i due candidati, Orlando e Bucci, passa un divario di 8.400 voti. Il booster Scajola ha fatto la differenza anche se lui si schermisce e non ci tiene a vincere la palma. Anzi, intervistato dalla Stampa, si prodiga in miti consigli per la coalizione litigiosa che sosteneva Andrea Orlando. Di Renzi dice che è stato un errore escluderlo e dei Cinquestelle dice: «Sono sempre poco collaborativi quando si tratta di lavorare nell’ottica del meglio per tutti». E il meglio per tutti, secondo il primo cittadino imperiese, è calamitare voti senza personalismi. Una lezione mica da poco nella Regione in cui il fondatore di un partito, il M5s e Grillo, non va a votare, il leader Conte non riesce a raggiungere il 5% e un ex senatore del medesimo partito, Morra, non arriva nemmeno all’1%.
Anche il partito di Scajola ringrazia. In Regione, Forza Italia passa da uno a tre consiglieri eletti e migliora sensibilmente i risultati elettorali delle scorse regionali, pur in presenza delle liste civiche moderate di cui Scajola è stato sapiente compositore in combutta con il viceministro leghista Edoardo Rixi.
Rispetto alle Regionali di quattro anni fa Fi guardagna un 3% e rispetto alle politiche aumenta dell’1,4%.
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