«Fiori sopra l’inferno», un thriller atipico del regista calabrese Carlo Carlei

Il mostro fuori e dentro di noi e il male nelle sue varie forme, dal crimine alla malattia, in una nuova serie televisiva, che andrà in onda dal 13 febbraio su Rai1 per tre prime serate. «Fiori sopra l’inferno», tratta dall’omonimo best seller di Ilaria Tuti (edito da Longanesi), diretta dal regista, calabrese di Nicastro, Carlo Carlei, è un interessante progetto che attraverso un’ibridazione di generi affronta tematiche delicate e complesse, come specificato in conferenza stampa da Elena Sofia Ricci, protagonista della fiction, nei panni del commissario Teresa Battaglia. «Sono grata alla Rai che mette in campo una serie di tematiche importanti – ha detto l’attrice, volto amatissimo di tante fiction italiane – come la malattia, accompagnata dal tema della solitudine, che la stessa protagonista ha scelto, ma poi ne ha paura nel momento in cui scopre il suo male».

Teresa Battaglia è una profiler sessantenne dal grande talento investigativo che cerca di far luce su una serie di efferati delitti compiuti a Travenì, sulle Dolomiti, da un misterioso serial killer-giustiziere per difendere un gruppo di bambini ignorati e maltrattati da chi dovrebbe proteggerli: Mathias (Lorenzo McGovern Zaini), Diego (Vittorio Garofalo), Oliver (Ruben Santiagio Vecchi) e Lucia (Tosca Forestieri). Ma, oltre al killer, la donna dovrà affrontare un nemico altrettanto pericoloso, l’Alzheimer, che rischia di farle perdere se stessa. Un personaggio dalle molteplici sfaccettature e contraddizioni emotive e psicologiche, lontano dai classici stereotipi del noir.

«Teresa è una donna molto speciale, con un passato doloroso che l’ha fatta diventare ruvida, spigolosa, per certi aspetti respingente – ha specificato l’attrice fiorentina – ma capace di empatizzare in maniera forte tanto coi quattro bambini quanto col killer (si chiede da quali inferni possano provenire queste creature capaci di tanto orrore). Teresa non ha la pistola, la sua arma è la mente». Proprio quella mente, lucida logica e splendente, che la malattia comincia a insidiare.
Infanzia violata e malattia sono i temi portanti anche del romanzo originale, in cui la protagonista ha come sole armi la mente, il cuore e l’anima. «Teresa combatte, cercando con la sua anima fragile e instabile, il mostro fuori da sé e il mostro dentro di sé», afferma la Ricci. Argomenti veicolati da Carlei, abile nel coniugare impegno sociale e diversi generi narrativi (thriller, mystery, crime ma anche avventura), con lo sguardo rivolto a Steven Spielberg e Stephen King, incontrato anni fa nel Maine per dirigere un film tratto da un suo romanzo, anche se poi i contrasti fra l’autore e il produttore ne impedirono la realizzazione.

«Con “Fiori sopra l’inferno” – ha dichiarato il regista – è come se avessi realizzato il sogno di fare un film dai romanzi di King, perché ci sono delle affinità elettive con la scrittura di Ilaria Tuti, in ogni frase o scena. Seleziono i film da realizzare in base alle potenzialità delle storie, e il tema dell’infanzia violata ha guidato questa scelta. Generi come thriller e soprannaturale, con i loro strati narrativi, riescono a spiegare meglio dal punto di vista metaforico problematiche complesse e lo fanno in maniera spettacolare, nello stile di Spielberg, e con molta più efficacia di un documentario».

Al centro della serie, infatti, le relazioni umane, anche quelle mancate (fra Teresa e il bambino mai avuto), che spingono la commissaria ad essere protettiva e affettuosa con i quattro bambini, e vicina ai colleghi Parisi, ispettore capo collaboratore di lunga data, e Marini, nuovo arrivato in polizia. Ad interpretarli sono rispettivamente Gianluca Gobbi e il ragusano Giuseppe Spata. «Marini è un giovane ispettore siciliano che approfitta di un nuovo inizio per tagliare col proprio passato – ci dice l’attore – e lo fa partendo dal lavoro in cui crede, e dalle regole che lo sostengono. Teresa gli farà capire che talvolta non seguire la regola non implica perdita di integrità morale».
Alla presentazione ha partecipato anche la scrittrice Ilaria Tuti: «Teresa Battaglia mi
ha portato tante soddisfazioni. È un personaggio che mi ha dato tanto e che sicuramente darà tanto anche alle donne che leggeranno il romanzo o che guarderanno la serie. Per quanto riguarda l’alzheimer, da cui Teresa comincia ad essere colpita, molte persone mi scrivono ritrovando nella sua sofferenza quella dei loro famigliari colpiti dalla malattia».

Del cast fanno parte anche Luigi Petrucci, Massimo Rigo e l’attrice palermitana Lorena Cacciatore. Prodotta da Rai Fiction e Publispei, “Fiori sopra l’Inferno” è realizzata col sostegno di FriuliVenezia Giulia Film Commission e MiC e la collaborazione della Polizia di Stato.
Infine, Elena Sofia Ricci ha confermato la sua presenza al Festival di Sanremo: «Ci sarò nella prima serata, quella del debutto. Su quel palco perdo sempre un chilo, due, ma questa volta non canterò».

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