“E pensare che c’era Giorgio Gaber”: al Premio Murazzi premiato anche il libro di Andrea Scanzi

E pensare che c’era Giorgio Gaber, il nuovo libro del giornalista del Fatto Andrea Scanzi, si aggiudica il terzo posto nella sezione saggistica del Premio Murazzi 2023. Un testo che è stato giudicato all’unanimità dalla giuria come “un prezioso strumento per avvicinarci all’opera di Gaber, un racconto appassionato per comprendere l’universo fantasmatico di questo artista, unico e straordinario”.

La monografia, che il giornalista toscano ha definito come un libro a lui particolarmente caro, un sogno nel cassetto da ben vent’anni, si divide in due sezioni, raccontando nella prima parte la carriera straordinaria del cantautore, e aggiungendo invece nella seconda una corposa raccolta di pensieri, aneddoti e ricordi di intellettuali e artisti famosi che hanno conosciuto Giorgio Gaber e da cui continuano tutt’oggi a trarre ispirazione: tra questi, solo per citarne alcuni, Ivano Fossati, Cesare Cremonini, Roberto Vecchioni, Paolo Rossi. Tutti appassionati estimatori di un cantautore che può essere considerato a pieno titolo uno dei più grandi pensatori italiani del Novecento e che hanno voluto contribuire a ricordarlo come un artista che ancora oggi, a distanza di venti anni dalla sua morte, non ci lascia indifferenti.

Il premio Murazzi è giunto quest’ anno all’undicesima edizione: a vincere la sezione saggistica Monica Lanzillotta, con Cesare Pavese. Una vita tra Dioniso e Edipo, poi Gabriele Pulli, con Inconscio del pensiero. Inconscio del linguaggio.

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