Kiev, il Conservatorio intitolato a Ciajkovskij nella bufera: governo e studenti chiedono la rinomina

Il Conservatorio di Kiev, intitolato al noto compositore russo Pyotr Ilyich Ciajkovskij, è al centro di una bufera: a seguito dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, gli studenti hanno chiesto alla direzione dell’accademia nazionale di musica di ribattezzare l’istituto con un altro nome, ma nonostante il placet del governo la mozione è stata bocciata. 

Secondo quanto rifersice Radio Free Europe, il nome del compositore è finito nel mirino del programma di “derussificazione” di Kiev, avviato a seguito dello scoppio delle ostilità. É il destino a cui sono andate incontro, per esempio, le statue del poeta russo Aleksandr Pushkin, tutte già rimosse dalle varie città ucraine, mentre le strade a lui intitolate sono state ribattezzate. 

A novembre, una petizione online depositata all’ufficio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sollecitato il conservatorio a eliminare il nome di Ciajkovskij, sostenendo che quest’ultimo fosse contrario al progetto di “indipendenza della cultura ucraina”. Nonostante la petizione non avesse raggiunto la soglia minima delle 25mila firme per la considerazione del presidente, la richiesta aveva comunque ottenuto il via libera dal governo.

La palla è passata quindi alla direzione dell’istituto, che però ha risposto picche: a dicembre 2022 il consiglio accademico del conservatorio ha votato contro la sostituzione del nome di Ciajkovskij, sottolineando le origini ucraine del compositore, il cui bisnonno era nato nella città ucraina di Kremenchuk, pesantemente colpita dai bombardamenti russi.

Inoltre, libri di storia alla mano, a Ciajkovskij spetterebbe anche parte del merito della fondazione stessa dell’istituto: fu lui a prendere l’iniziativa, nel lontano 1891, di sottoscrivere la richiesta allo zar Alessandro II di Russia di aprire un istituto di educazione musicale superiore a Kiev. Svariati decenni dopo l’inaugurazione, nel 1940, la struttura venne ribattezzata in suo onore. 

 

La disputa: «Čajkovskij? É un simbolo della Russia imperiale»

La notizia del rifiuto è stata accolta con delusione da parte del ministro della Cultura ucraino, Oleksandr Tkačenko, che in un messaggio diffuso su Telegram ha criticato la decisione dell’accademia nazionale, lodando allo stesso tempo il coraggio e lo spirito d’iniziativa degli studenti. 

In una mail scritta alla direzione dell’istituto musicale, gli studenti attivisti hanno lamentato che la decisione di rinominare il conservatorio fosse stata ostacolata, almeno in parte, dall’esistenza di una sede dell’istituto musicale in Cina: «Per la Cina, è prestigioso avere “Čajkovskij” nel nome a causa dei parallelismi con il Conservatorio di Mosca», il pensiero degli studenti dell’accademia. 

«Non è un segreto che il nome di Čajkovskij sia fondamentale per la Cina – ha confermato Strikha – ha commentato in proposito Maksym Strikha, critico culturale ucraino – Tuttavia, la Cina comunista continentale non sarà un partner strategico dell’Ucraina nel prossimo futuro».

Lo stesso Strikha ha continuato il suo intervento, facendo luce sui possibili interessi dietro il rifiuto di ribattezzare l’istituto: «Il fattore più importante per il Conservatorio di Kiev è cercare di mantenere la sua posizione nel mercato cinese dei servizi educativi. Ma non so sicuro che valga la pena farlo. Capisco che, dal punto di vista finanziario, questa è una cosa molto allettante per l’istituto. Ma considerando quante persone stanno morendo a Bakhmut e Kreminna, non so se lo sia altrettanto da un punto di vista morale – e poi ha concluso affermando – che ci piaccia o no, oggi Čajkovskij è uno dei simboli della Russia imperiale di Putin». 

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