Bloccato sull’A1 improvvisa aperitivo in autostrada: «Ho offerto da mangiare agli altri automobilisti»

Così è nato “l’apericoda. Il giorno del diploma conseguito a Parma all’Alma, la scuola internazionale di cucina italiana fondata da Gualtiero Marchesi, Saverio Santarelli, giovane chef di Foligno se la ricorderà di sicuro. Soprattutto perché ha inventato “l’apericoda”. Venerdì scorso Saverio, 25 anni ed una passione innata per la cucina e per la Giostra della Quintana e il rione Morlupo, s’era appena diplomato e stava rientrando a Foligno. L’imprevisto, però, stava attendendo lui, e tantissimi altri automobilisti, lungo l’autostrada A1 nel tratto tra Bologna e Reggio Emilia. Quasi a ricordare il film “L’ingorgo” diretto da Luigi Comencini dove uno spaventoso ingorgo costringe ad un lungo fermo migliaia di automobilisti. Venerdì un grosso camion che trasportava blocchetti in cemento s’è ribaltato. Quello che è accaduto dopo, è lo stesso giovane chef a raccontarlo a Il Messaggero. 

Chef, un diploma che ricorderà…
«Sicuramente si. Sia per l’ambito professionale e formativo sia perché dopo quasi due ore fermi in fila a causa del ribaltamento, mi sono messo ad affettare il prosciutto che avevo al seguito, è che è stato una delle “materie” d’esame, e a donarlo agli altri automobilisti in coda come me». 

Ha proposto un prodotto locale? 
“L’esame all’Alma prevede una serie di attività che utilizzano prodotti dei territori dove si fa lo stage. Io l’ho fatto nella mia Foligno. Quindi si, prodotto certamente locale».

L’idea come le è venuta? 
«Nell’attesa del ripristino della circolazione mi sono ingegnato per trovare un modo per mettere a frutto quella fase di prolungato stallo. Così ho tirato fuori il prosciutto, mi sono appoggiato alla barriera Jersey ed ho iniziato ad affettare facendo così felici diversi automobilisti e motociclisti e anche gli studenti di una scuola che, essendo in gita col pullman, non potevano scendere dal bus».

Insomma “l’apericoda” è stato gradito? 
«È piaciuto a tutti e l’averlo condiviso con tante persone è stato un momento piacevole».

La passione per la cucina quando nasce? 
«Praticamente c’è da sempre. Sono cresciuto con una particolare attenzione alla scelta dei prodotti, alla loro qualità e al loro sapore. Una esperienza che nasce dalla campagna poi, intorno ai 18 anni, ha preso la forma di quello che è oggi il mio mestiere e che con il diploma all’Alma segna un ulteriore elemento di crescita».

Alla fine il prosciutto è terminato? 
«Si e no. Nel senso che quello che ho affettato in autostrada ha seguito il suo corso legato alla degustazione. Ma voglio che sia il primo di una serie». 

In che senso? 
«Quello spunto di affettare il prosciutto per combattere un momento di noia dovuto al blocco in autostrada, diventerà il primo step di un progetto sul quale sto iniziando a lavorare. Andrò in giro in diversi luoghi ad affettare il prosciutto e invito tutti a seguire i mie canali social dove pubblicherò i video per raccontare le diverse esperienze». 

Quindi, un ambasciatore del gusto? 
«Soprattutto un ambasciatore dei buoni prodotti che, a Foligno, in Umbria e in Italia non mancano di certo». 

Non solo cucina, ma anche Giostra della Quintana, giusto? 
«Giusto. Sono un rionale del Morlupo dove sono stato per 10 anni tamburino, mi sono occupato della brace e di diverse altre attività di taverna e non soltanto». 

Insomma il genius loci e il made in Foligno continuano a produrre frutti e risultati. E così le lunghe ore infermi in fila dopo il ribaltamento di un camion carico di blocchetti di cemento finiti sulla carreggiata, ha visto il 25enne chef folignate Saverio Santarelli creare quello che ormai è per tutti “l’apericoda”. Una bella storia che unisce buon cibo, grande preparazione e spirito d’iniziativa. E per dirla col film “Amici miei”: «Che cos’è il genio? Fantasia, intuizione, decisione e velocità d’esecuzione». In pratica “l’apericoda”.

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