Carta d’identità, certificati anagrafici e divorzio più facili: cosa cambia con il nuovo cloud nei comuni e nelle scuole

Meno file agli sportelli della Pubblica amministrazione per ricevere prima documenti e certificati, dalla carta d’identità agli attestati per separazioni e divorzi. Ma anche una migliore organizzazione dei dati nelle scuole, migliorando la gestione dei dipendenti degli istituti e rendendo potenzialmente più efficiente la didattica.

Sono oltre 1.200 i comuni e le scuole in tutta Italia che hanno migrato i propri sistemi, dati e applicazioni verso i nuovi servizi cloud qualificati.

Insomma quella “nuvola” o rete globale di server che opera come un unico ecosistema associato a internet, rendendo più facile e immediata la gestione dei dati.

Tutto questo grazie a un miliardo di euro messo a disposizione dal Pnrr e al lavoro del Dipartimento per la trasformazione digitale. Viene così superato il target del Piano di ripresa e resilienza, che prevedeva la migrazione al cloud di 1.064 enti entro il 30 settembre.

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Il rilascio più veloce di documenti e certificati

I cittadini potranno usufruire di 9.500 servizi digitali moderni, in grado potenzialmente di ridurre le code agli sportelli, migliorare la qualità della gestione amministrativa e didattica, semplificare i processi interni e aumentare l’efficienza delle amministrazioni locali. Le pubbliche amminsitrazioni locali, così, avranno la possibilità di migliorare la qualità e l’efficacia della gestione amministrativa nel quotidiano, semplificando il rapporto con i cittadini. E provando a compensare la perdita di personale nei comuni.

I comuni ampliano così i propri strumenti digitali per una gestione più efficiente e rapida dei bilanci annuali e pluriennali. Migliorano l’archiviazione di atti e registri dello stato civile, come le attività in materia di cittadinanza, divorzi, separazioni e testamento biologico. Ma anche il rilascio di certificati, rispettando gli standard di privacy e sicurezza. I comuni potranno ora condividere con maggiore precisione e rapidità le statistiche demografiche verso enti come l’Istat e potenziare nel complesso l’offerta di servizi pubblici per i cittadini.

Per quanto riguarda il mondo della scuola, aumenta la qualità e la rapidità con cui sono salvate le informazioni relative alle presenze, agli esami e all’andamento didattico degli studenti, i libri di testo e le votazioni finali. Inoltre, le scuole aumentano in questo modo gli strumenti digitali per la propria gestione economica, del personale e dell’inventario, a vantaggio della pianificazione didattica.

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Superati i target del Pnrr

Soddisfatto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’innovazione, Alessio Butti. «Abbiamo lavorato intensamente con i territori  – spiega – per centrare questo target nazionale, superando anche le previsioni del Pnrr. I comuni sono gli enti pubblici più presenti nella vita delle persone e con il passaggio al cloud migliorano servizi come l’archiviazione di atti e registri dello stato civile e il rilascio dei certificati. I vantaggi sono rilevanti anche per le scuole, che in questo modo ottimizzano la gestione di dati, risorse e pianificazione didattica. Si tratta quindi di una tappa importante nel percorso volto a rendere il Paese più efficiente e innovativo».

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La strategia nazionale per la digitalizzazione

La misura 1.2 del Pnrr “Abilitazione e facilitazione delle Pa locali nella migrazione al cloud” prevede un programma di supporto e incentivo per migrare sistemi, dati e applicazioni delle Pa locali verso servizi cloud qualificati. A marzo 2023, 14mila amministrazioni locali italiane hanno aderito agli avvisi pubblici per la migrazione al cloud promossi dal Dipartimento per la trasformazione digitale, in linea con la Strategia Cloud Italia.

Si tratta del piano realizzato dal Dipartimento e dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale con gli indirizzi strategici per il percorso di migrazione verso il cloud di dati e servizi digitali della Pubblica amministrazione. La strategia traccia un percorso guidato per accompagnare circa il 75% delle pubbliche amministrazioni italiane nella migrazione dei dati e degli applicativi informatici verso il cloud, in coerenza con gli obiettivi del Pnrr.

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