Addio a Carla Bley, pianista e first lady del jazz

Il mondo del jazz dice addio alla sua first lady Carla Bley: la celebre pianista, autrice di alcune delle composizioni più amate del canone jazz, è morta a 87 anni nella sua casa di Willow, un villaggio nelo stato di New York. Lo ha annunciato il terzo marito e stretto collaboratore Steve Swallow. La causa sono state complicazioni per un tumore al cervello. In una carriera di sei decenni come compositrice, arrangiatrice e anima di una band, la Bley fu apprezzata sia per le sue opere di avanguardia che per quelle più classiche, registrate in una ventina di album tra 1966 e 2020: l’ultimo di tre anni fa si intitola Life Goes On. Negli anni Sessanta e Settanta, con il secondo marito, l’austriaco Mike Mantler, Carla aveva fondato la Jazz Composer’s Orchestra (JCO) e il non profit New Music Distribution Service: aiutare i musicisti come lei sempre alle prese con problemi economici è stata sempre una delle sue cause.

Tra i brani più famosi da lei firmati ci sono Ida Lupino, Lawns e l’opera jazz-rock Escalator Over the Hill, pubblicata su tre Lp che nel 1973 vinse il prestigioso premio francese per la musica Grand Prix du Disque: libretto del poeta Paul Haines e, nel cast, Linda Ronstadt e Jack Bruce del complesso dei Cream. Nel 2015 Carla era stata riconosciuta come una Jazz Master dal National Endowment for the Arts Jazz Master: «Quando per la prima volta andai in tourneè in Europa – raccontò allora – il pubblico ci tirava addosso di tutto: per lo più frutta ma anche bottiglie. Era meraviglioso. Amavo tutto quello che era furi dalla norma».

Nome alla nascita Lovella May Borg, Carla era stata avvicinata alla musica dal padre Emil, organista di una chiesa della California che fu anche il suo primo insegnante di pianoforte. Con un’infanzia dominata da servizi religiosi piuttosto che film e cultura pop, aveva avuto a 12 anni il primo assaggio del jazz a un concerto di Lionel Hampton, e fu una folgorazione. A 17 anni, la Borg si trasferì a New York in autostop. Fece la ‘cigarette girl’ al Birdland, il club del Village dove suonava la Count Basie Orchestra e dove la notò il grande pianista Paul Bley che nel 1957, diventato il suo primo marito, la incoraggiò a scrivere. In quegli anni Carla frequentò e collaborò con alcuni dei principali musicisti di avanguardia, dal trombettista Don Cherry al contrabbassista Charlie Haden al vibrafonista Gary Burton. In seguito la Bley collaborò con molti musicisti rock, e continuò a lavorare agli arrangiamenti della Liberation Music Orchestra di Charlie Haden, leggendaria formazione che unì il jazz sperimentale alla musica politica folk e tradizionale. Sue le canzoni di Mason, il batterista dei Pink Floyd.

Link sorgente : Addio a Carla Bley, pianista e first lady del jazz