Municipi romani a caccia di fondi per coprire l’assistenza scolastica ai bambini disabili. Nell’attesa le cooperative tagliano gli operatori

“Gli operatori che giorno dopo giorno affiancano i docenti nella cura e nell’inclusione della disabilità credono fortemente nel lavoro che fanno che è poi un lavoro di qualità e sostanza e non di semplice ‘copertura’ delle ore sul bambino”. A scriverlo, in una durissima lettera indirizzata tra gli altri all’Ufficio Scuola del Comune di Roma, al Presidente del Municipio XIV, all’assessore delle politiche educative e scolastiche del Campidoglio, al Presidente della Consulta Disabilità e al Direttore dell’Unità operativa complessa ASL RM1, sono gli insegnanti e gli operatori educativi per l’autonomia e la comunicazione (Oepac) del XIV Municipio di Roma. Quelle persone cioè che affiancano professionalmente i bambini con grave disabilità in classe, in mensa e con i compagni, accompagnandoli nella loro giornata scolastica per favorirne il percorso di inclusione sociale oltre che formativa. Al centro della lettera la “forte preoccupazione ed incredulità rispetto ai tagli” che andrebbero fatti al servizio per rispettare il budget a disposizione.

“Gli uffici della Direzione Socio – Educativa che, come noto, sono impegnati in una costante attività di revisione dei dati, imposta da una continua crescita delle richieste di assistenza (si è giunti ad un totale di 495 utenti), in osservanza di un Regolamento che prevede l’immediata erogazione del servizio, al fine di evitare soluzioni di continuità, hanno stimato, con fotografia alla data odierna, di dover procedere ad una rimodulazione” del servizio che “comporterebbe un risparmio di 2.775 ore”, si legge nella missiva di inizio ottobre. Operatori e insegnanti “sono anche ostinatamente convinti di poter affermare senza alcuna ombra di smentita quanto l’eventuale rimodulazione di questo servizio sia deleterio ed ingiusto. Questo non solo per gli operatori, costretti a dover lavorare in condizioni ancor più precarie ed incerte, ma di riflesso e soprattutto anche per i bambini/e che seguono, i quali sono bisognosi di una costante assistenza. Questa decurtazione delle ore renderà i bambini ancora più soli, privati di un loro legittimo diritto, nell’affrontare il lungo e difficile percorso di inclusione scolastica senza il qualificato supporto degli Operatori Educativi”.

A preoccupare gli operatori ha senz’altro contribuito il fatto che ben prima delle “rimodulazioni” del XIV Municipio, il 6 settembre IX Municipio capitolino aveva comunicato in una circolare che “i fondi disponibili sul bilancio municipale per il finanziamento del Servizio non sono sufficienti per le nuove attivazioni“. Pertanto a partire dall’anno scolastico appena iniziato, “in mancanza dell’integrazione dei fondi richiesti all’amministrazione capitolina”, le nuove richieste saranno accolte ma messe in lista d’attesa, come spiega la circolare che invita le istituzioni scolastiche a informare le famiglie. In altre parole, chi è dentro è dentro, chi è fuori è fuori. Con tutto ciò che ne consegue per tutti i soggetti coinvolti, dai genitori ai ragazzi agli insegnanti. Senza contare gli educatori. Tanto è bastato, infatti, alle cooperative accreditate per il servizio, per iniziare tagliare le ore degli operatori che, va ricordato, percepiscono 7/8 euro l’ora in condizioni di estremo precariato, dato che, per esempio, vengono lasciati a casa quando l’assistito è in malattia o la scuola è chiusa. E poco conta che nel frattempo il Municipio XIV si stia adoperando per avere le coperture adeguate per l’erogazione del servizio al punto da far sapere, in seguito a incontri con assessore al Bilancio, Ragioniere generale e Dipartimento scuola di Roma Capitale, di aver ricevuto rassicurazioni che i fondi necessari per il servizio verranno assegnati entro il 19 ottobre. Nessuna nota ufficiale, invece dal Campidoglio. Niente, insomma, che sia bastato alle cooperative per sospendere i tagli al personale.

E così proprio il 19 ottobre gli assistenti educativi, le operatrici e gli operatori che assicurano l’assistenza personalizzata agli alunni con disabilità delle scuole romane, scenderanno in piazza dalle 10 in largo Corrado Ricci a Roma contro il taglio delle ore. “Dopo soltanto un anno dall’inizio dell’accreditamento, la sperimentazione del nuovo sistema di gestione del servizio educativo per l’autonomia e la comunicazione per gli alunni e alunne con disabilità si è rivelata un fallimento – si legge nel volantino della CUB che annuncia la manifestazione – Già da settembre, il IX Municipio aveva comunicato che non avrebbe attivato le nuove richieste, per carenza di fondi. Per lo stesso motivo altri municipi non hanno ancora adeguato il numero di ore indicato nei PEI (Piano Educativo Individualizzato) di molti alunni e alunne. Qualche giorno fa è toccato al Municipio XIV ufficializzare il rischio di un taglio del 40% delle ore di assistenza, per ogni utente, senza tener conto delle esigenze individuali e senza riguardo per le diverse disabilità. Di conseguenza, le cooperative affidatarie stanno tagliando le ore di lavoro alle operatrici e agli operatori. Dopo tre mesi senza stipendio, hanno dovuto affrontare ancora incertezza e instabilità, in attesa che le amministrazioni organizzino il servizio”. Il sindacato rivendica di aver “più volte interpellato l’Assessora Pratelli, senza ottenere alcuna risposta” e sottolinea come “Tutto ciò è assolutamente inaccettabile, sia per le famiglie, che vedono negato, di fatto, il diritto allo studio per i propri figli e figlie, sia per le lavoratrici ed i lavoratori, che stanno subendo ingiustamente una forte decurtazione della retribuzione. É paradossale che le persone che lavorano per garantire l’inclusione, si trovino, di fatto, ad essere escluse!”

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