Giulia Cecchettin, ecco il tragitto della Punto nera: per 3 giorni l’auto di Filippo ha girato tra Cortina e San Candido

Grazie all’odierna riattivazione di alcuni dispositivi elettronici del Piancavallo (Pordenone) che erano in manutenzione – ma che avevano in memoria i dati dei veicoli in transito – è stato ricostruito l’intero itinerario percorso, nella notte tra sabato e domenica, dalla Fiat Punto nera su cui si trovavano Giulia Cecchettin e Filippo Turetta, i due ragazzi veneti scomparsi.

Il tragitto 

L’ingresso in territorio friulano è avvenuto dalla zona di confine con il Veneto, a Caneva.

Pochi minuti dopo, il passaggio dell’utilitaria è stato registrato dai dispositivi di lettura targhe di Polcenigo. Il veicolo – si è appreso oggi – ha proseguito fino ad Aviano, per risalire agli oltre mille metri della stazione turistica del Piancavallo. Da lì, seguendo una strada secondaria – e poco conosciuta, la direttrice tramite Montereale Valcellina, la più consigliata dai navigatori satellitari – l’auto è scesa a Barcis, percorrendo l’arteria lungolago e poi transitando lungo l’intera Valcellina, passando per Claut e Cimolais.

L’auto tra Cortina e San Candido

L’ultima registrazione è quella in uscita dalle gallerie del Vajont, tra Erto e Casso e Longarone (Belluno). Quest’ultima è una zona particolarmente impervia caratterizzata da orridi di notevole altezza. Da quelle località la Punto è tornata in Veneto per proseguire nel Bellunese. La Punto si è poi diretta verso Cortina e ad un certo punto è stata segnalata a Ospitale di Cadore. Da lì è transitata con ogni probabilità in Alto Adige dove il suo passaggio è stato segnalato a San Candido verso le ore di giovedì mattina, 15 novembre. Quindi è molto probabile che l’auto abbia girato per tre giorni nel circondario tra Cortina e San Candido, quindi tra Veneto e Alto Adige, con entrate e uscite anche oltre confine in Austria. Gli investigatori stanno cercando di capire per quale ragione il conducente della vettura abbia scelto un itinerario così tortuoso: se la meta fosse stata sin da subito la provincia di Belluno, invece di proseguire verso Caneva l’utilitaria, in pochissimi minuti, e viaggiando comodamente in autostrada, avrebbe raggiunto la medesima località in meno della metà del tempo impiegato. Per verificare la presenza dell’auto o di sagome nei dirupi o nel lago, nella giornata odierna la Valcellina è stata sorvolata da un elicottero dei Vigili del fuoco decollato da Mestre. 

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