Gino Cecchettin: «Voglio fondare un’associazione. I maschi dicano “ti amo” alle donne»

«Mi impegnerò in questa battaglia. Voglio fondare un’associazione come mi hanno consigliato», così Gino Cecchettin a Che Tempo Che Fa. «Come padre mi sono domandato dove ho sbagliato io», ha proseguito. Quello che l’ha capito «Un profondo dolore, per cercare di capire le cause che mi hanno fatto vivere questa tragedia». A Fazio poi ha dichiarato: «Voglio cercare di dare un aiuto a chi ha la possibilità di salvarsi. Combatto una battaglia di cui non ero a conoscenza. Quando leggevo di femminicidi, mi dispiacevo per i familiari ma poi cambiavo pagina. Avendo subito un altro lutto (ndr, quello della moglie Monica) ho imparato a ragionare».

Racconta poi un episodio legato alla moglie. «Durante gli ultimi giorni di malattia, mia moglie era affranta.

Si è scusata con me: “Scusami perché non sapevo che mi sarei ammalata”». Cambia il rapporto con gli altri. «Ho iniziato a dire più spesso “ti amo” a chi avevo accanto».

Il patriarcato

«Nel patriarcato c’è un concetto di possesso. Utilizziamo espressioni come “la mia donna”. Anche nel quotidiano dobbiamo iniziare a cambiare».

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L’ingegnere è intervenuto a pochi giorni dal funerale della figlia Giulia, che si è tenuto lo scorso 5 dicembre a Padova davanti a una folla di migliaia di persone.

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L’associazione

«Mi impegnerò in questa battaglia. Voglio fondare un’associazione come mi hanno consigliato».

Il ringraziamento

«L’associazione Penelope mi ha dato supporto quando Giulia è scomparsa. Un’associazione creata da Gildo Claps. Devo ringraziarli».

Il messaggio

A fine trasmissione un messaggio a tutti i maschi: «Dite “vi amo”, non “ti voglio bene”». 

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