Amadeus, Fiorello, Teresa Mannino: la Sicilia protagonista al Festival di Sanremo
Bandiere con il simbolo della Trinacria e sciarpe con i colori rosanero all’interno dell’Ariston di Sanremo. Ma anche tanti cantanti in gara e artisti ospiti presenti nelle cinque serate: in questo Festival la Sicilia è stata grande protagonista.
A partire dai conduttori: Amadeus, all’anagrafe Amedeo Umberto Rita Sebastiani, figlio di palermitani emigrati al nord, affiancato nella terza serata dall’attrice comica palermitana Teresa Mannino e nella finale da Fiorello, nato a Catania e vissuto ad Augusta in provincia di Siracusa.
Lo show dei due siciliani, Mannino e Fiorello, ha conquistato tutti. La terza serata si è aperta con la simpatia e l’ironia della comica palermitana. Come una diva di Broadway, ha fatto il suo ingresso e durante la serata si è fatta prendere in braccio dai ragazzi de Il Volo (anche loro per due terzi di sangue isolano) e poi ha sferzato a modo suo la sovraesposizione mediatica del festival: «I giornalisti stanno tutti qua, se succede un fatto nel mondo non lo sapremo mai: è un mese di incoscienza – ha scherzato Teresa Mannino – è un grande carnevale. L’unica cosa negativa è che stasera non mi posso vedere Sanremo».
Nel suo monologo Mannino riflette invece sull’uomo che si è montato la testa e pensa di essere superiore alla natura: «Al potere su – dice – preferisco il potere di, che ha un’altra energia. Il potere di ridere e far ridere, di vestirmi con le piume, di cantare stonata, di ballare per strada».
Fiorello al fianco di Amadeus, anche sotto mentite spoglie, invece, c’è sempre stato. In collegamento anche tutte le sere dall’Aristonello. Si palesa, elegante come non mai, nelle vesti di co-conduttore, però, nella sua serata ufficiale, l’ultima, quella finale, che sulla polemica del “Ballo del qua qua” con John Travolta, scherza e smorza i toni dicendo: «Se avessimo scippato due anziani fuori dalla posta ci avrebbero insultato di meno, lo scippo è meno grave del Ballo del qua qua».
Dopo le ore piccole con Viva Rai2! e le incursioni all’Ariston, lo showman si prende il palco con una rivisitazione dell’Uomo in frac su un mash-up tra Domenico Modugno e Billie Jean di Michael Jackson, con un costume luminoso dagli inserti led, con i ballerini della Compagnia ucraina di danza hi tech di Kiev. «Per fare questo numero sono stato in carica tutto il pomeriggio», scherza Fiore.
Ma la Sicilia arriva sul palco dell’Ariston anche per cantare. In gara al Festival Il Volo, con Piero Barone, nato ad Agrigento, e Ignazio Boschetto, di origini marsalesi; e La Rappresentante di Lista, duo nato a Palermo e composto da Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina, che si è esibito con Annalisa in un’interpretazione di Sweet Dreams degli Eurythmics.
Anche Dargen D’Amico, noto produttore, è legato alla Sicilia per i suoi genitori, originari delle Isole Eolie e Giuliano Sangiorgi che, in sala stampa, saluta suo padre che non c’è più ed era siciliano.
Ed è sempre di un siciliano la direzione del palco, da 41 anni consecutivi è di Pippo Balistreri, nato ad Aspra, e premiato da Amadeus. Tra gli ospiti sul palco dell’Ariston, anche Claudio Gioè che ha presentato la terza stagione di Makari, la serie Rai ambientata in Sicilia. «L’ultima volta ci avete portato bene. Speriamo che vi possiate divertire come ci siamo divertiti noi. Vedremo scenari spettacolari che tu conosci molto bene», ha detto Gioè rivolgendosi ad Amadeus, che ha replicato così sfoggiando il suo dialetto palermitano mai dimenticato: «Quando uno lo vedrà – ha esclamato il presentatore – sarà talmente felice che dirà: “I cainni arrizzanu! (vengono i brividi, ndr)».
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