Sanremo 2024, caso Ghali. Mara Venier legge a Domenica In la nota di solidarietà a Israele dell’ad Sergio. Pd: “Brutta pagina Rai”. M5s: “Tentativo di censura”

Più che la vittoria di Angelina Mango, a tenere banco a poche ore dalla conclusione del Festival di Sanremo è il caso Ghali. Come noto l’artista – che dal palco dell’Ariston ha affermato: “Stop al genocidio” – è stato criticato dall’ambasciatore d’Israele secondo cui la manifestazione, attraverso le parole di Ghali, avrebbe diffuso “odio e provocazioni in modo superficiale e irresponsabile“. Alla replica del musicista a Domenica In è seguita una dichiarazione dell’amministratore delegato di Viale Mazzini, Roberto Sergio, che ha espresso solidarietà al popolo israeliano. Dichiarazione che, qualche ora più tardi, è stata letta da Mara Venier a conclusione dello speciale dedicato a Sanremo, pochi attimi prima del Tg1 delle 20. Una scelta che ha sollevato diverse reazioni politiche.

LA REAZIONE DEL PD – In una nota i componenti del Pd della commissione di Vigilanza Rai hanno fatto sapere: “La libertà di espressione degli artisti è sacrosanta e va rispettata. Ieri abbiamo assistito a una brutta pagina della Rai con l’Ad che si è elevato a giudice dei contenuti di una canzone e di ciò che dice un artista sul Palco e Mara Venier che si è prestata a fargli da megafono. La questione non è la condanna della strage del 7 ottobre, che ci vede tutti uniti, come ci vede tutti uniti a chiedere il cessate il fuoco umanitario a Gaza, quanto il rispetto degli artisti e la salvaguardia del pluralismo del servizio pubblico, la distinzione e la prerogativa dei ruoli, il rispetto del codice etico, del contratto di servizio e del Tusma. Non compete all’Ad entrare sui contenuti, addirittura in prima persona, interpretando arbitrariamente dichiarazioni o performance artistiche e imponendo la lettura di un proprio comunicato in diretta tv per informare gli italiani del proprio pensiero”.

LA CRITICA DI IACOPO MELIO – Critico anche Iacopo Melio, esponente del Pd in Consiglio regionale della Toscana e attivista per i diritti umani, sociali e civili: “Ieri a ‘Domenica In’ su Rai 1 abbiamo assistito a scene inaccettabili: la tv di Stato non può continuare a giustificare quanto sta accadendo a Gaza […] Mara Venier ha dovuto seguire le direttive della tv di un Governo schierato, è stato vergognoso chiudere il programma leggendo il comunicato Rai firmato da Roberto Sergio per ribadire vicinanza e solidarietà solo e soltanto allo Stato di Israele, ricordando la strage del 7 ottobre – drammatica e assolutamente da condannare come qualsiasi forma di terrorismo, lo ribadisco anche io – e non anche mezzo secolo di oppressione dei civili palestinesi”. Conclude Melio: “Una tv di Stato che dovrebbe fare servizio pubblico ma non riconosce più il valore della pace è inaccettabile”.

LICHERI, M5S: “TENTATIVO DI CENSURA ” – La senatrice del Movimento 5 Stelle, Sabrina Licheri, ha commentato: “La nota della Rai è stata un pasticcio, è apparsa come un tentativo di censura […] La Rai già copre ogni giorno la guerra attraverso informazione e programmi, con un grande sforzo per diffondere le posizioni del governo di Netanyahu. L’episodio di ieri è stato increscioso, si deve stare attenti a non prestare il fianco al sospetto che ci sia voglia di censurare il libero pensiero e, quindi, di non promuovere i valori plurali del servizio pubblico”.

IL COMMENTO DI ALESSANDRO ZAN – “Una pagina nera della Rai a Domenica In” è stato il commento di Alessandro Zan. “Il servizio pubblico che teme gli artisti e la loro voce, che tenta la censura in modo scomposto, smette di essere tale. Ghali e Dargen, con un messaggio di pace, hanno mostrato tutta la debolezza di questo sistema di potere”.

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