Scuola, dopo il “tetto del 20% di stranieri” di Salvini arriva Valditara: “In classe la maggioranza deve essere di italiani”

Matteo Salvini da Porta a Porta aveva lanciato il sasso: “Bisogna mettere un tetto di alunni stranieri in ogni classe” ha detto il vicepremier spiegando che il “tetto del 20%” serve a “tutela loro e per tutela anche di tutti gli altri bambini”. Una proposta sposata e rilanciata, a poche ore di distanza, da un altro esponente della Lega, il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara: “Se si è d’accordo che gli stranieri si assimilino sui valori fondamentali iscritti nella Costituzione ciò avverrà più facilmente se nelle classi la maggioranza sarà di italiani“, ha detto il ministro.

Per Valditara “l’inclusione può avvenire assimilando i nuovi arrivati sui valori fondamentali, quelli che sono racchiusi nella Costituzione e che appartengono alla identità di chi accoglie, oppure realizzando la società del melting pot, dove ognuno pensa e fa ciò che vuole. La prima società – afferma – ha un futuro ordinato e prospero, la seconda ha di fronte a sé la disgregazione e il caos”. Pertanto per il ministro dell’Istruzione ciò avverrà più facilmente se gli stranieri “studieranno in modo potenziato l’italiano laddove già non lo conoscano bene, se nelle scuole si insegni approfonditamente la storia, la letteratura, l’arte, la musica italiana, se i genitori saranno coinvolti pure loro nell’apprendimento della lingua e della cultura italiana e se non vivranno in comunità separate. È in questa direzione che noi intendiamo muoverci”, sottolinea Valditara.

Secondo i dati contenuti in un report della Uil scuola a frequentare le scuole italiane è circa un milione di studenti con cittadinanza non italiana, l’11,3% del totale degli studenti iscritti che sono circa 8 milioni e mezzo. Le scuole statali del Nord Italia ospitano più della metà (62,7%) degli studenti di cittadinanza non italiana, pari a 602.387 allievi. Nell’Italia centrale, con un totale di 213.817, fanno registrare il 22,1%. Mentre nel Sud ci sono in tutto 151.190 studenti di cittadinanza non italiana nelle loro scuole, pari al 15,62% del totale. Va evidenziato che per la legge italiana è cittadino straniero anche il bambino nato in Italia: lo stesso che potrà ottenere la cittadinanza italiana presentando un’istanza solo dopo il compimento della maggiore età.

Contro le frasi di Valditara e Salvini arrivano le critiche dell’opposizione. Il progetto del ministro dell’Istruzione “contraddirebbe proprio lo spirito della nostra Costituzione, che afferma solennemente il principio di eguaglianza e non discriminazione“, ribatte il senatore del Pd Francesco Verducci. “Il modello a cui la scuola dovrebbe ispirarsi, proprio sulla base della nostra Costituzione, è quello multiculturale e non quello assimilazionista, che sta già da tempo fallendo in Francia come ormai evidente”, sottolinea Verducci. “Quelli di Valditara sono sproloqui“, commenta la capogruppo democratica nella commissione Cultura della Camera e responsabile scuola del Pd, Irene Manzi. “Il ministro dell’istruzione – aggiunge – si comporta ormai da megafono del suo segretario di partito, Matteo Salvini”. “Molte delle studentesse e degli studenti che frequentano le scuole del Paese vorrebbero essere italiani ma sono invece considerati stranieri a causa di una legge sulla cittadinanza da riformare“, spiega in una nota la deputata Michela Di Biase, capogruppo Pd in commissione bicamerale Infanzia e Adolescenza. “Grave che il ministro dell’Istruzione Valditara insegua invece gli slogan di Salvini. Questo Governo ed i partiti di maggioranza – conclude – continuano ad usare l’immigrazione per la propria campagna elettorale permanente“.

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