Bollette luce, calo del 20 per cento: risparmio medio annuo di 135 euro. Ecco perché

Bollette della luce ancora in calo. Dopo il meno 11% del primo trimestre dell’anno, le tariffe dell’elettricità scendono di un altro 19,8% per il periodo aprile-giugno per la famiglia tipo nel mercato tutelato. A stabilirlo è stata ieri l’Arera (l’Autorità per energia reti e ambiente).

«Il calo è giustificato principalmente dal trend ribassista che ha caratterizzato l’andamento dei prezzi del gas naturale e dell’energia elettrica verso la fine dello scorso anno e nei primi mesi dell’anno in corso e che sta subendo un rallentamento a causa delle crescenti tensioni geopolitiche», ha sottolineato l’autorità. 

LA SPESA
Da lunedì dunque il prezzo di riferimento dell’elettricità per il cliente tipo sarà di 20,24 centesimi di euro per kilowattora, tasse incluse, di cui 7,04 centesimi di euro (35% del totale della bolletta) per i costi di approvvigionamento dell’energia, in riduzione del 42,3% rispetto al primo trimestre 2024. Per trovare un prezzo più basso (20,06 centesimi) bisogna tornare indietro di più di tre anni, al primo trimestre del 2021. Anche se rispetto all’aprile del 2020 le tariffe della luce restano ancora più alte del 25%. La spesa per la famiglia-tipo nel periodo compreso tra il 1° luglio 2023 e il 30 giugno 2024 sarà di circa 662 euro, il 48% in meno rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente, periodo in cui l’impennata dei prezzi dell’energia ha toccato i suoi massimo (fino al picco di 66 centesimi di euro di fine 2022). Secondo l’Unione nazionale consumatori, per una famiglia tipo il calo registrato in questo trimestre significa una spesa di 135 euro in meno su base annua per i prossimi dodici mesi (nell’ipotesi di prezzi costanti).

L’aggiornamento trimestrale dell’Arera per il periodo aprile-giugno è l’ultimo previsto. Come già successo per il gas, il 30 giugno finirà infatti anche il servizio di maggior tutela per l’elettricità. Dal 1° luglio prossimo tutti i clienti non vulnerabili del mercato protetto (circa 4,5 milioni) passeranno automaticamente al servizio definito a “tutele graduali”, con il fornitore selezionato tramite asta in quella zona e con una tariffa in parte fissata dall’Arera e in parte dall’operatore. Il servizio transitorio sarà attivo per circa tre anni (fino al 31 marzo 2027) poi, in mancanza di una scelta, i clienti continueranno a essere riforniti dallo stesso venditore con le condizioni del mercato libero. Che tuttavia resta meno conveniente di quello tutelato, come sottolineato anche dal presidente dell’autorità di settore, Stefano Besseghini. Secondo i calcoli dell’Unione nazionale consumatori «nel 2024 chi è nel libero pagherà mediamente 135 euro in più rispetto a chi è rimasto nel tutelato». «A Roma – continua l’associazione – su ben 636 offerte nessuna è più conveniente del servizio di maggior tutela e la più economica costa ben 55,29 euro in più». Le famiglie già passate al mercato libero hanno comunque il diritto di rientrare nel servizio di maggior tutela fino al prossimo giugno. Per i clienti vulnerabili (quelli che si trovano in condizioni economiche svantaggiate) invece Arera continuerà per ora a fissare e aggiornare le tariffe ogni trimestre.

I CONSUMI
«È il momento affinché come consumatori valutiamo il da farsi, controlliamo i nostri costi e consumi annuali, capiamo se siamo sul mercato libero o in tutela, se siamo o no vulnerabili e se il rientro in tutela sia un’opzione conveniente alla luce del passaggio automatico a luglio nel servizio a tutele graduali – osserva il presidente dell’Arera -. Fino a oggi la maggior tutela ha permesso di offrire un prezzo efficiente, il che ha consentito di avere un benchmark per il mercato. Tuttavia – conclude Besseghini – l’avvicinarsi della fine del servizio di tutela ricordiamo sempre che non esaurisce la tutela contrattuale, le regole e la vigilanza sul loro rispetto da parte dell’Autorità e le tutele per i consumatori in ogni fase della fornitura».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Link sorgente : Bollette luce, calo del 20 per cento: risparmio medio annuo di 135 euro. Ecco perché