Gaza, Ovadia: “Qui starnazzano di antisemitismo che non c’entra nulla. Quello commesso da Israele è etnocidio con carattere genocidiario”
“Una delle grandi ragioni della terrificante guerra che Israele sta conducendo contro il popolo palestinese, e non certo contro Hamas, è che nel mare di Gaza ci sono grandi riserve di gas naturale. Già sono partite speculazioni per vendere dei lotti lungo il mare di Gaza, perché così i coloni ebrei potranno avere anche la loro villetta in riva al mare mentre c’è un popolo che viene fatto a pezzi”. Sono le parole pronunciate ai microfoni della trasmissione L’Italia s’è desta, su Radio Cusano Campus, da Moni Ovadia, che analizza la tragedia in corso nelle terre palestinesi per mano del governo israeliano guidato da Benjamin Netanyahu.
Ovadia, che definisce gli israeliani ‘privilegiati’, menziona lo scrittore Primo Levi: “Lui ci ha lasciato un’eredità definitiva: se vogliamo che non si ripeta mai più l’orrore, dobbiamo combattere con tutte le nostre forze la logica del privilegio. Ed è quello a cui assistiamo oggi nella tormentata Palestina, dove c’è un popolo abbandonato da tutti e che viene fatto a pezzi con una violenza e un cinismo inauditi, mentre si fanno discorsi sulla lana caprina. I privilegiati ritengono che i loro privilegi siano diritti e quindi li difendono con le unghie, con i denti, con le armi e con tutto pur di non perderli”.
E aggiunge: “Io sono tra quelli che pensano che il governo d’Israele stia compiendo un’operazione di carattere genocidiario. Sono anni che i governi israeliani compiono contro il popolo palestinese un etnocidio, cioè mirano a cancellare il popolo palestinese in quanto tale. E infatti Netanyahu dice disinvoltamente che non ci sarà lo Stato palestinese. A quale titolo afferma questa cosa? – continua – Adesso l’etnocidio sta assumendo un aspetto genocidiario. L’unico leader israeliano che fa eccezione è stato Yitzhak Rabin e infatti è stato ucciso da un estremista israeliano per aver osato tentare una pace. E non vengano a raccontarmi che dietro a quell’estremista non ci fosse nessuno, perché ho smesso da tempo di credere a Babbo Natale”.
L’artista sottolinea: “Oggi si starnazza di antisemitismo alla prima ridicola occasione. La verità è che l’antisemitismo non c’entra nulla. Quando poi il Likud e la gang di Netanyahu ritraevano Rabin con la divisa da SS e il bracciale con la svastica, non ho sentito nessuno gridare all’antisemtismo. L’antisemitismo è un crimine terribile, ma qui non c’entra niente, è solo un mezzo per tappare la bocca a chi critica giustamente la violenza israeliana che, ripeto, per me è genocidiaria, perché quando costringi un milione e mezzo di persone in un solo posto che poi bombardi, quello è un comportamento genocidiario. Dicono che lo fanno per stanare i terroristi di Hamas, ma è una menzogna“.
E spiega: “Ricordo che in Cisgiordania non c’è Hamas, ma 800mila coloni con le loro villette, che sprecano l’acqua quanto gli pare mentre ai palestinesi viene razionata, e commettono violenze, omicidi, torture e distruzione. Lì non c’è Hamas, che invece è l’ottimo pretesto. Non c’è dubbio che Hamas sia una organizzazione terroristica e che sia da condannare il loro attentato del 7 ottobre ma la storia non comincia da quel giorno. Inizia dalla Nakba del 1948 con Ben Gurion, quando furono espulsi dalle loro terre 750mila palestinesi. E gli israeliani hanno sempre fatto finta che fosse tutto regolare – spiega – I governi israeliani non hanno mai definito i confini dello Stato di Israele per poter allargarsi e per avere tutta la Palestina. Il sionismo revisionista di destra, quello di Netanyahu, avrebbe voluto anche la Transgiordania, cioè l’attuale Giordania. Tutti parlano del sionismo come se fosse una specie di forza angelica, ma il sionismo è un movimento colonialista, presentato al mondo con lo slogan ‘una terra senza popolo per un popolo senza terra’. In quella terra c’erano 1milione e mezzo di arabi palestinesi, li hanno espulsi e hanno continuato sempre così”.
Circa le proteste dell’opinione pubblica israeliana contro il governo Netanyahu, Moni Ovadia osserva: “Io mi aspetterei molto di più dagli israeliani, perché non si dovrebbe convivere indifferentemente quando accanto hai un popolo che viene segregato, perseguitato, vessato con uno stillicidio di soprusi e con la perversione di leggi umilianti. E allora tu devi ribellarti, perché il crimine peggiore, quello che ha permesso ai nazisti di fare quello che hanno fatto, si chiama indifferenza. E non lo dice Moni Ovadia, ma Liliana Segre. È una grande lezione che mi ha dato Liliana”.
Ovadia cita poi la guerra in Ucraina (“Queste guerre fanno sicuramente comodo ai venditori di armi e a tutti quelli che hanno interessi economici. Ma voi avete presente il giro di affari che ci sarà con la ricostruzione dell’Ucraina?“) e commenta la timidezza di certa stampa nell’uso di terminologie precise e chiare sulla strage dei bambini a Gaza: “Succede perché l’Occidente è ancora colonialista e razzista e quei bambini non sono di razza bianca caucasica, altrimenti qui avrebbero strillato come aquile. Io come ebreo ricordo la grande lezione della Torah quando dice semplicemente che tutti gli uomini sono uguali – conclude – E uno dei libri del Talmud, il Pirkei Avot, si interroga: “Ma perché è stata detta una cosa insensata come quella per cui tutti gli uomini discendono da un uomo solo, cioè da un solo esemplare, che è Adamo?”. I maestri rispondono: ‘”È stato fatto per la pace, perché nessun uomo possa dire al suo simile: “Il mio progenitore era migliore del tuo”“.
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