Case all’asta, stop alla vendita se ci sono clausole vessatorie nel mutuo

Buone notizie per chi ha una procedura immobiliare in corso o una vendita all’asta già fissata: è possibile bloccare l’iter. Lo dice una sentenza delle Sezioni Unite della  della Cassazione, che basandosi sulla tutela del consumatore e del fideiussore, ritiene legittimo un secondo controllo d’ufficio sulle clausole contrattuali nella fase dell’esecuzione. In pratica, se il debitore non si oppone al decreto ingiuntivo, è ugualmente possibile valutare la presenza di clausole abusive nel contratto di mutuo o di fido e il giudice deve bloccare la vendita del bene. E’ il caso di una donna che ha prestato una fideiussione a favore di una società, a beneficio di una banca che aveva concessoun fido a un’impresa.

Il debitore principale non è riuscito a far fronte ai suoi impegni e la banca ha notificato un decreto ingiuntivo alla garante, che inizialmente non si è opposta. E’ così stata avviata la procedura per il bene messo a garanzia, ma a quel punto la donna ha proposto opposizione per la nullità del decreto ingiuntivo stesso: era presente un problema di territorialità in una clausola, ritenuta illegittima e quindi abusiva. Una richiesta non accolta dal giudice, ma la donna non si è persa d’animo e si è rivolta alla Corte di Cassazione. La sentenza dice che quando il decreto ingiuntivo non riporta alcun riferimento all’accertamento dell’abusività delle clausole e non sia stato opposto, il giudice dell’esecuzione, sino al momento della vendita o dell’assegnazione del bene o del credito deve controllare la presenza di eventuali clausole abusive. Una volta accertata l’illegittimità di quest’ultime, l’esecuzione deve essere sospesa, perché il decreto ingiuntivo è nullo.

“È chiaro che le clausole abusive inserite in un contratto di mutuo o di fido possono riguardare la competenza territoriale, il conteggio degli interessi di mora  e l’applicazione di tassi ultralegali od usurai, e qualsivoglia limitazione dei diritti del consumatore, come l’abuso di posizione dominante del creditore”, spiega l’avvocato Andrea Garibaldi Pace. “Questa sentenza – continua – ha una valenza enorme per tutti coloro che hanno ricevuto decreti ingiuntivi, pignoramenti, o hanno immobili all’asta e sono vessati da banche, finanziarie e creditori vari, perché finalmente sarà possibile bloccare tutte le pretese creditorie chiedendo allo stesso giudice dell’esecuzione, o del tribunale o della Corte di Appello, di bloccare tutte le procedure e le vendite all’asta, in attesa dell’accertamento della presenza di clausole abusive sul contratto a suo tempo stipulato ed inoltre, sempre da oggi, in poi il giudice del procedimento monitorio, prima di emanare un decreto ingiuntivo, dovrà svolgere d’ufficio un controllo preventivo sull’eventuale carattere abusivo delle clausole. Invito pertanto i consumatori od i fideiussori a rivolgersi ai propri legali, per il riconoscimento dei propri diritti sanciti dalle Sezioni Unite della Cassazione ed ottenere così il blocco delle procedure esecutive e delle vendita. E’ importante informarsi, far leggere questi contratti ai commercialisti o ai propri legali, fare fronte comune per non essere in balìa di un sistema che mette ancora più in difficoltà i più deboli”.

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