Musk tira dritto: ‘X sarà a pagamento per tutti’

X a pagamento per tutti. Elon Musk torna a ventilare l’ipotesi di un «piccolo» canone mensile per combattere il dilagare degli account fake e spam generati da programmi automatizzati sulla piattaforma. Per il miliardario si tratta dell’ultima di una lunga serie di iniziative – alcune realizzate, altre rimaste solo parole – per rilanciare il social e renderlo più attraente per utenti e inserzionisti, con ripercussioni ovviamente positive per le casse della società. Quanto gli amanti di X saranno disposti a pagare per accedere alla piattaforma resta da chiarire considerate le varie alternative a disposizione, fra le quali Threads di Meta che potrebbe approfittare della stretta di Musk. Il miliardario non ha offerto per ora dettagli sull’abbonamento: non si è sbilanciato né sul suo ipotetico costo né sui servizi che potrebbe includere.

«Un piccolo canone mensile è secondo me l’unica linea di difesa contro i vasti eserciti di bot. Ci stiamo muovendo» in questo senso, ha spiegato lui riferendosi agli account finti e spam che rappresentano una sua ossessione già da prima che diventasse il proprietario di Twitter, divenuta poi X. Da quando l’ha acquistata, Musk ha introdotto molte novità e ristrutturato la società, rendendola più snella e affidandola all’amministratore delegato Linda Yaccarino. Alla veterana di Madison Avenue spetta il compito di rassicurare gli inserzionisti pubblicitari rispetto alle stravaganze del miliardario e attirarne di nuovi sulla piattaforma, che conta ora 550 milioni di utenti mensili che generano fra i 100 e i 200 milioni di post al giorno.

Musk ha ventilato l’ipotesi dell’abbonamento per X nel corso di un incontro con il premier israeliano Benyamin Netanyahu, volato nella Silicon Valley per incontrarlo prima di atterrare a New York per l’Assemblea dell’Onu. Il faccia a faccia è stata l’occasione per il miliardario di chiarire le sue posizioni e smorzare le accuse di antisemitismo: «Non sono antisemita. Non sono contro alcun gruppo», ha detto ribadendo però il suo impegno sulla libertà di espressione che talvolta «significa dire cose che non piacciano» a molti. Netanyahu si è detto consapevole dell’impegno di Musk a combattere l’antisemitismo e si è augurato che il social riesca a trovare «nei confini del Primo Emendamento una modalità per combattere l’antisemitismo. Lo so che sei impegnato a farlo. Ritengo sia importante condannarlo».

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