Le donne del Varò protagoniste dei suggestivi “Misteri” di Taormina

La Pasqua a Taormina regala a residenti e turisti una “liturgia” sacra, tremenda e fascinosa nel tripudio simbolico della processione del Venerdì Santo. La tradizionale rappresentazione della Passione di Gesù Cristo, meglio conosciuta come la “Processione dei Misteri”, è infatti un momento particolarmente suggestivo che vede protagoniste le donne della Congregazione del Varò (termine spagnolo che indica la “Visitazione”), molto rinomata nel lontano passato e di cui potevano farne parte soltanto i nobili. Verso la fine dell’Ottocento, però, la Congregazione non diede più segni di vita e la chiesa del Varò fu lasciata nell’abbandono, tanto che rimase chiusa al culto. Alla fine del secolo successivo venne restaurata e la Congregazione – chiamata anche dell’Addolorata, in onore della statua che vi venne trovata dentro –, riprese vita. Oggi è molto attiva e conta diverse centinaia di consorelle. Immediatamente dopo il tramonto la processione attraversa l’intero centro storico della città lungo il corso Umberto I, che per l’occasione piomba nel buio: i personaggi della processione, le statue e le “vare”, provenienti da tutte le chiese cittadine, sfilano illuminate esclusivamente – proprio come nella tradizione – da torce. Le donne della Congregazione del Varò, tutte vestite di nero in segno di lutto, seguono il Cristo lungo il percorso della processione, con in mano le candele accese; moltissime anche le bambine, vestite di bianco, che accompagnano il mesto corteo. Particolarmente suggestivo è il solenne incontro con la Madonna: dopo una prima sosta in piazza Duomo, la processione prosegue lungo il corso Umberto I fermandosi poi a piazza Santa Caterina per un altro momento di preghiera. A tarda sera il corteo accompagna Gesù alla Colonna nella chiesa di Sant’Antonio e le statue Ecce Homo, Crocifisso, Gesù morto e la Madonna nelle rispettive chiese. “La “Processione dei Misteri” di Taormina, unica nel suo genere, è caratterizzata da suggestivi spunti simbolici di natura religiosa e culturale, come evidenzia il prof. Mario Bolognari. A fronte della partecipazione “complementare” nelle tradizioni plurisecolari (gli uomini portatori e le donne accompagnano), il caso di Taormina vede, invece, protagoniste le donne, in una processione identificante e comunitaria.

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