Elezioni europee, ecco le prime proiezioni: Fratelli d’Italia al 28,9%. Pd secondo partito 24,5%, male M5S (10,4%). Forza Italia (9,4%) precede la Lega (8,5%). Bene AVS (6,7%), Azione sotto lo sbarramento

Nessuno scossone. Ma conferme e qualche sorpresa. Secondo le seconde proiezioni della Rai (campione 29%) Fratelli d’Italia è al 28,9%, davanti a Pd 24,5%, M5s 10,4%, Forza 9,4%, Lega 8,5%, Alleanza Verdi-Sinistra 6,7%. Stati Uniti D’Europa 3,9%, Azione 3,3%, Pace-Terra e Dignità 2,3, Libertà 1,1%, Alternativa Popolare 0,4.

Gli Exit poll

I primi exit poll sulle Europee avevano consegnano una fotografia che, se confermata, vede Giorgia Meloni che aveva collocato l’asticella al 26% – come alle politiche del 2022 – confermare Fdi primo partito con una forchetta – fornita dagli exit poll Opinio Italia per la Rai – tra il 26 e il 30% (tra il 27 e il 31 secondo Swg per La7).

Cresce il Pd targato Schlein, che questa volta corre in solitaria senza Calenda e Renzi (più voti e più seggi per lei) guadagnando tra i 2 e i 6 punti rispetto alle ultime politiche (il range per lei è tra il 21 e il 25%). E finisce in sostanziale parità, ma con possibile «remuntada” azzurra, il derby di maggioranza tra Antonio Tajani (Forza Italia) e Matteo Salvini (Lega): gli exit poll vedono Fi tra l’8.5 e il 10.5% e la Lega tra l’8 e il 10%. Da valutare l’impatto dell’all in giocato da Salvini su Vannacci (valutato dall’inizio due punti percentuali nel computo finale e forse ancora più pesante nelle urne).

Sotto le aspettative, nonostante una capillare campagna elettorale e un deciso schieramento sul fronte pacifista – che con due guerre in corso aiuta a decidere chi sta con chi – il Movimento 5 stelle che scende dal 15.43% delle politiche 2022 (17.06 alle europee) ad una percentuale compresa tra il 10 e il 14%. Avs, con il jolly Salis supera agilmente la soglia di sbarramento con una forchetta di voti tra il 5 e il 7%, mentre l’altro derby, quello tra Calenda e Renzi (insieme alle politiche avevano ottenuto un rispettabile 7.8%) vede i due a rischio esclusione con l’ex premier – con la lista Stati Uniti d’Europa – tra il 3.5 e il 5.5% e Azione tra il 3 e il 5%. Salta agli occhi, ancora una volta, il dato sull’astensionismo che segna un nuovo record negativo. Secondo le ultime rilevazioni disponibili un italiano su due, anzi, meno, si è recato alle urne contro il 54,5% del 2019 e il 57,22% delle europee 2014. In attesa dei risultati finali, interessante sarà capire quanto le forchette dei vari partiti si andranno a toccare. Tra Schlein e Meloni, ad esempio il range alto della democrat (25%) sfiora quello basso della premier (26%). Le forze politiche principali, i cui leader si sono spesi direttamente anche candidandosi, vedono nel voto per l’Europarlamento il primo importante test dopo le ultime elezioni nazionali. Per Fratelli d’Italia, traino della maggioranza, l’importante è tenere e dunque non scendere al di sotto del risultato del 2022 e dai primi exit poll la missione sembra essere compiuta. Poi, ogni punto percentuale in più conta come oro per sostenere la futura azione di governo e la battaglia cruciale sulle riforme. Ai fini della governabilità, FdI, oltre che guardarsi allo specchio, presta molta attenzione al risultato complessivo della coalizione: se alla fine la somma degli addendi sarà più o meno invariata, sarà considerato un disco verde. Diversa la situazione di Lega e FI, che, vicinissimi alle politiche, ora si contendono il secondo posto nella maggioranza. In ballo, salvo stacchi sostanziosi, non ci sarebbero rimpasti veri e propri, ma un peso maggiore nell’azione di governo.

Al netto delle dichiarazioni di Antonio Tajani (sempre conciliante con gli alleati), portare FI a diventare il secondo partito della coalizione sarebbe considerata una grande vittoria anche della sua leadership. Di contro, per Matteo Salvini (che, in ogni caso, ha preannunciato il congresso leghista entro l’anno) retrocedere sarebbe un problema, soprattutto se, nonostante la carta Vannacci, si andasse sotto il risultato delle politiche. Nell’opposizione, la gara non è meno agguerrita: tra Pd e M5s che si contendono i voti e la guida dell’area progressista; e tra Stati Uniti d’Europa e Azione che si sfidano sul terreno centrista. Giuseppe Conte, tra i pochi insieme a Salvini a non essersi candidato personalmente, punta in particolare sui favori del Movimento 5 stelle al Sud, con la grande incognita dell’astensionismo. E’ stato proprio lo spettro del non voto il grande timore per l’ex premier, e le preoccupazioni sono state confermate dai dati sull’affluenza.

Live

Meloni: “Fdi si conferma primo partito e supera le politiche”

«Fratelli d’Italia si conferma primo partito italiano, superando il risultato delle scorse elezioni politiche». Lo scrive sui social la presidente del Consiglio Giorgia Meloni postando una foto in cui fa con la mano il segno della vittoria.

Metsola: “La democrazia è viva”

«L’Europa ha votato, la democrazia è viva». Lo ha detto la presidente del Parlamento Europea Roberta Metsola. «Il prossimo Parlamento Europeo entrerà in funzione già martedì con la conferenza dei capigruppo, il lavoro parlamentare inizia subito. Come presidente di questo Parlamento, vedo i risultati come un voto di fiducia da parte dei nostri cittadini», ha aggiunto.

Soddisfazione in FI dopo i primi dati

Clima di soddisfazione nella sede di Forza Italia per i primi risultati delle elezioni europee che indicano come possibile il sorpasso sulla Lega. In attesa dei commenti dei big del partito, Antonio Tajani e il capogruppo Paolo Barelli sono negli uffici di FI a due passi da Montecitorio e Palazzo Chigi, trapela ottimismo. «Ora – viene fatto notare ai cronisti – attendiamo però i primi dati veri».

Per Salvini giornata in Valtellina e poi attesa spoglio in stanze 2019

Giornata in Valtellina e attesa del voto nella stessa stanza del 2019, l’anno del 34% alle Europee. Come prima di ogni voto, il segretario leghista ha trascorso la giornata in montagna. Lo testimoniano le foto postate sui social dall’assessore lombardo Massimo Sertori. Il capo degli ex lumbard, che ha votato ieri a Milano, è poi arrivato una decina di minuti prima delle 23, orario di chiusura dei seggi, nella sede federale del partito, in via Bellerio a Milano. Con Salvini e lo staff, anche il presidente della Camera Lorenzo Fontana, il vice segretario Andrea Crippa, il capogruppo al Senato Massimiliano Romeo, il vice ministro Andrea Morelli, i senatori Claudio Borghi e Andrea Paganella, il coordinatore dei Giovani Luca Toccalini, e il vice commissario lombardo, Eugenio Zoffili. Tra le stanze in cui si attende il voto, anche l’ufficio dove aveva sede la direzione del giornale ‘La Padanià, che affaccia sul cortile interno della sede, dalla finestra del quale il vice segretario Giancarlo Giorgetti espose la statuetta dell’Alberto da Giussano per festeggiare il 34% alle scorse Europee, nel 2019. (AGI)

Morassut (Pd), Si apra una costituente tra il Pd e Avs

«C’è una fortissima avanzata dei sovranisti in tutti i principali Paesi europei, che chiama con urgenza le forze democratiche di ispirazione socialista, ambientalista e liberal democratica ad un progetto comune. C’è bisogno di una costituente tra socialisti e ambientalisti, che dialoghi con i liberal progressisti e costruisca un programma fondamentale su politica estera e difesa comune europea, riforma delle istituzioni europee, politiche dell’immigrazione, lavoro e un più stretto rapporto tra transizione ecologica e giustizia sociale. L’Italia può essere un laboratorio. Parta subito una costituente federativa tra il Partito Democratico e alleanza Verdi e sinistra. Un polo del 30 per cento che può essere il nucleo trainante di un vero campo largo». Così durante la diretta del Messaggero il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.

Meloni segue a casa i risultati con la sorella Arianna

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che è anche presidente di Fdi e candidata da capolista in tutte le circoscrizioni, secondo quanto si apprende starebbe seguendo a casa, insieme alla sorella Arianna. Non è escluso che la premier possa raggiungere in nottata i big riuniti all’hotel Parco dei Principi, a due passi da Villa Borghese a Roma, a seguire l’andamento del voto.

Schlein arrivata al Nazareno per seguire flusso dati

La segretaria del Pd, Elly Schlein, è appena arrivata al Nazareno dove seguirà il flusso dei dati relativi alle elezioni europee. Presenti al Nazareno anche tra gli altri, il presidente del Pd, Stefano Bonaccini, il responsabile organizzazione del Pd, Igor Taruffi, il responsabile Economia, Antonio Misiani, il responsabile Enti Locali, Davide Baruffi, la coordinatrice della segreteria, Marta Bonafoni, e lo staff della segretaria. Al Nazareno sono presenti, inoltre, i capigruppo di Camera e Senato, Chiara Braga e Francesco Boccia e il responsabile dell’Iniziativa Politica, Marco Furfaro.

Foti, l’altra volta non votammo Ursula von der Leyen

«Fratelli d’Italia l’altra volta non l’aveva votata». Lo ha detto a ‘Porta a Portà il capogruppo di FdI alla Camera Tommaso Foti a proposito di Ursula von der Leyen che potrebbe continuare a presiedere la Commissione europea. Per quanto riguarda una possibile intesa con i socialisti per eleggere von der Leyen, Foti ha commentato sorridendo: «Non credo proprio».

Castellone (M5S): “Se il Sud è andato a votare poco ci penalizza”

«Un conto è il 14%, un altro è il 10% quindi aspettiamo a parlare. Dobbiamo capire meglio quali siano i dati». Lo ha detto la vicepresidente del Senato Mariolina Castellone (M5S) durante la trasmissione ‘Porta a Portà commentando i primi exit Poll delle Europee. «Se è vero, come sembra, che il Sud è andato a votare poco, questo ci penalizza – ha aggiunto – ed è triste che la gente non abbia capito l’importanza di questo voto». «Queste europee dovrebbero essere sentite particolarmente dai giovani – ha sottolineato – perché il futuro dell’Europa riguarda soprattutto loro».

Europee: Renzi, Stati Uniti d’Europas scelta politica coraggiosa per cambiare

«Buona sera a tutti. Sarà una lunga notte elettorale aspettando il responso delle urne delle Europee. Penso che il dato degli altri Paesi confermi una volta di più che aver dato vita alla lista ‘Stati Uniti d’Europà sia stata una scelta politicamente coraggiosa e culturalmente sfidante. Come abbiamo detto in campagna elettorale siamo a un bivio: o l’Europa cambia o l’Europa muore». Lo scrive il leader di Italia viva, Matteo Renzi, su X.
«E basta dare un’occhiata a ciò che sta avvenendo in Francia o Germania – prosegue Renzi – per rendersi conto di quanto urgente e grave sia la sfida. Vedremo nelle prossime ore se i cittadini avranno premiato la nostra scelta consentendoci di rappresentarli a Strasburgo. Abbiamo scelto la costruzione di una lista generosa, aperta e senza veti, abbiamo rinunciato ai cognomi sui simboli, abbiamo detto che chi viene eletto andrà davvero a Strasburgo. Ora non ci resta che aspettare il verdetto del popolo sovrano con il sorriso di chi sa di aver fatto una scelta nell’interesse dei propri figli. Perchè gli Stati Uniti d’Europa servono alle nuove generazioni, altrimenti il sogno europeo svanirà per sempre. I sovranisti – aiutati anche da chi ha tolto seggi ai riformisti per piccole invidie personali – sono contro l’Europa, mentre noi vogliamo rilanciarla. E faremo di tutto per riuscirci. Buona notte elettorale a tutti, amici. A dopo», conclude.

Vertici Pd al Nazareno, atteso l’arrivo di Schlein

La segretaria del Pd Elly Schlein è attesa al Nazareno, a Roma, per la notte dello spoglio elettorale. Al momento, nella sede del Pd ci sono comunque i veritici del partito, dal presidente Stefano Bonaccini, che è capolista nel nord Est, ai capigruppo al Senato Francesco Boccia e alla Camera Chiara Braga, a praticamente tutti i componenti della segreteria. Prima della chisura delle urne, si sono aggirati nella sala stampa il responsabile Organizzazione Igor Taruffi, il responsabile Economia Antonio Misiani, il responsabile enti locali Davide Baruffi, la coordinatrice della segreteria Marta Bonafoni. Con l’avvicinarsi della chiusura delle urne, gli esponenti del partito si sono riuniti nelle stanze ai piani inferiori. Alle politiche dell’ottobre 2022 il Pd prese 19%, mentre alle europee del 2019 il 22,7%.

Europee: stima YouTrend-Sky, a Fdi 22 seggi, al Pd 18

Secondo una prima stima di YouTrend per Sky Tg24, Fratelli d’Italia conquista 22 seggi al parlamento europeo, contro i 18 del Pd. Il Movimento 5 Stelle porterebbe a casa 10 seggi, Forza Italia e Lega 7, Avs 6, Sue 5, Svp 1. Nessun seggio, secondo le prime stime, per Azione.

Europee: Ronzulli (FI), dall’8% in su grandissimo risultato

«Anche l’8% per noi sarebbe un grande risultato». Lo ha detto la vicepresidente del Senato Licia Ronzulli (FI) commentando i primi exit poll a ‘Porta a Portà del voto in Italia per le Europee. «Dall’8% in su poi sarebbe un grandissimo risultato», aggiunge.

Europee: Instant YouTrend/SkyTg24, FdI 26,5%-Pd 23%-M5s 12%

FdI al 26,5% , Pd al 23, M5s al 12%. Sono i dati del primo Instat Poll YouTrend per SkyTg24.
A seguire, FI al 9,5%, Lega al 9%, poi Avs al 5,5%, SuE al 4,5% e Azione al 3,5%.

Applausi e “evviva” dei big di Fdi ai primi exit-poll

Scatta l’applauso nella sala dove sono chiusi i dirigenti di Fdi alla comparsa dei primi exit-poll delle elezioni europee: nella sala sono accesi due televisori per consentire ai big di Fratelli d’Italia di monitorare i dati sull’andamento del voto. «Evviva» si è sentito urlare non appena in TV sono apparsi i numeri.

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